Picchiato a calci sulle gambe e sulle ginocchia a causa della sua passione: la danza classica. E’ successo ad Andrea, 13 anni, studente di una scuola media di un paese dell’hinterland torinese, colpevole di non condividere la passione più comune tra i suoi coetanei, il calcio, e di preferirvi la danza.
Il suo desiderio di diventare un ballerino di danza classica è diventato cosa nota dopo un tema in classe che tutti i suoi compagni hanno letto. Un paio di loro hanno deciso che questa sua passione andava punita, forse perché il balletto non è tra le attività più praticate dai ragazzini di quell’età. Lo hanno picchiato a suon di calci fino a ledergli i legamenti del ginocchio sinistro, a procurargli ematomi ai quadricipiti e a costringerlo ad un periodo di riposo forzato a casa, con le gambe fasciate. Il rischio, adesso, è che Andrea non possa più ballare.
I fatti si sono svolti negli spogliatoi della palestra della scuola venerdì scorso, quando, poco dopo la fine della lezione, Andrea stava rivestendosi per andare a lezione di danza. Ma le scarpe non erano dove il ragazzo le aveva lasciate: erano state spostate e riempite d’acqua da due compagni con troppa voglia di scherzare. A quel punto Andrea si è arrabbiato e i due gli si sono fiondati addosso colpendolo a pugni nello stomaco e calci sulle gambe, umiliandolo e schernendolo con frasi come "E ora prova a ballare, se ci riesci". Nessun motivo li ha spinti se non la passione non comune del compagno di scuola.
Andrea è stato costretto a ricorrere a cure ospedaliere due ore dopo l’aggressione.
La madre, che ha denunciato l’accaduto ai carabinieri, racconta che non è la prima volta che succede e che suo figlio ha subito umiliazioni di ogni genere quando, qualche tempo fa, i suoi compagni sono arrivati anche a infilargli la testa nel gabinetto.
Scandaloso e inaccettabile che per tutto questo tempo nessuno se ne sia accorto e nessuno abbia posto rimedio a una situazione così pesante e difficile per un adolescente nella fase, forse, più delicata della sua crescita e della sua formazione.
Una violenza gratuita dettata da un machismo conformista e da un modello imposto di virilità che non accetta diversità di nessun genere, ma che anzi le punisce, le umilia e le attacca.
"Episodi come questi ci confermano come sia indispensabile dare, nelle scuole, più spazio a una didattica delle differenze, in cui si sottolinei il diritto e la necessità che le diversità individuali si esprimano – dichiara con un comunicato il Circolo di cultura LGBT Maurice di Torino -. E’ indispensabile per noi cambiare registro, avviare procedure per cui nelle stantie aule scolastiche entrino contenuti nuovi, mettendo al primo posto il diritto di bambini, bambine ed adolescenti di esprimersi liberamente, senza dover sottostare alla gogna di un conformismo inaccettabile".
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