Leo ho una domanda semplice e banale da rivolgerti, sperando di ottenere questa volta una risposta ed avere conferma che il sistema qui proposto funzioni veramente!
Ho vent’anni ed è da un annetto circa che ho iniziato a frequentare l’ambiente gay, cominciando dalle maledette chat per poi finire nei locali, nelle disco. Beh insomma fin qui abbastanza banale… Il mio obiettivo è sempre stato quello di trovare una persona degna di essere chiamata tale e che potesse essere anche degna di stare al mio fianco; ad ogni conoscenza, ad ogni approccio (mai finalizzato ad esclusivo sesso, non certo per questioni morali ma per mie esigenze personali – di sesso ne posso avere quanto ne voglio e non è mai stato quello che ho cercato) tendevo ad andare al di là dell’aspetto fisico (per me fondamentale, se non erano dei fighi da paura io non ci stavo :-p) e conoscere intanto il nome (:-p ..non è da sottovalutare neanche questo eh! molti non lo chiedono nemmeno purtroppo! sarò all’antica?!?), di cosa si occupava nella vita per lentamente inoltrarmi nelle fitte foreste delle personalità di ognuno.
I risultati sono stati finora pessimi!! E non parlo di uno o due casi di delusione! Parlo di decine, che si sono rivelati delusivi nelle medesime modalità! Voglio dire: alle prime uscite sempre gli altri a fare le prime mosse, sempre loro a propormi di mettersi insieme a me dicendomi: “sei fantastico, non ho mai incontrato nessuno come te!”, “sei il mio ideale, spero tu non ti stancherai mai di me perché io ti voglio per sempre!”, “mi sono innamorato di te, sei speciale, è da tanto che ti cercavo…” …non vado avanti oltre! Nel giro di mesi (se andava bene) o di settimane, poi arrivava un sms il cui contenuto era sempre pressoche questo: “ho un po’ di confusione, non so cosa voglio, non sono sicuro dei miei sentimenti…” e dopo di questo la fine di tutte le storie.
Non ci sono mai stati problemi palesi, il sesso è sempre andato alla grande, il divertimento pure, le discussioni erano intense, insomma tutto andava davvero perfettamente SEMPRE. Ma poi sempre mi arrivava questo sms dal nulla, inaspettato che mi faceva star male e mi gettava nel panico.
Allora ti chiedo: cosa c’è che non va? perchè non si riesce ad affrontare una relazione con maturità e con il rischio anche di innamorarsi (lo chiamo rischio perchè a quanto pare è davvero tale il nome dell’amore, quasi chi amasse dovesse aver paura di fronte a questo sentimento), di lasciarsi alle spalle un mondo di plastica. Forse è davvero il modo di chiamare il nostro tanto amato ghetto arcobaleno, dove faccio notare che finchè saremo “orgogliosi” e marceremo in nome della nostra omo-sessualità non faremo altro che mettere al centro della nostra vità la sessualità! Ma è davvero ciò che tutti vogliono? Io certamente no! Sono sì omo-sessuale ma sono un uomo prima di tutto, e in quanto tale geloso della mia sessualità perchè fondamentale e delicata, e per questo non messa in piazza come articolo di scambio. E con questo non voglio dire che mi vergogno anzi: tutti sono a conoscenza della mia omosessualità, tutti nella mia università, tutti i miei amici, i miei genitori, gli amici dei miei genitori, ecc ecc! Quindi non è la sessualità il problema! Non è l’omo-sessualità a non essere accettata, ma è la sessualità non solo come centro ma spesso come unica fonte di vera “differenza” di vera “non-banalità” nella vita di una persona a non essere, dico io, “giustamente” accettata!
Dicevo un mondo di plastica, fatto di apparenze, di promesse e parole da canzononetta italiana, di pompini da film porno, di scheccate da diva? Non condanno scelte di questo tipo anzi, spesso mi hanno divertito! Spero solo non siano le uniche possibili! Perchè io di scheccare ne ho le palle piene! E’ davvero così dura trovare 1 uomo (un uomo su 30, su 40 che ne ho sperimentati in un anno :-p!!) che non sia così? Voglio dei dati, delle statistiche per alimentare la mia speranza… A parte gli scherzi, una risposta credo di meritarmela! ti ringrazio e spero tu risponda!
Matt
Caro matt,
la tua sensibilità sembra presentare una doppia lama, nel senso che apparentemente può darti forza, ma improvvisamente segnarti, come in una ferita, insoddisfazioni e delusioni.
Tutti noi sappiamo quanto l’ambiente omosessuale possa risultare, se esasperato, ghettizzante o comunque colmo di “buche” che, come voragini, trascinano anche senza rendersene conto in profondità; una profondità dettata da abitudini, stereotipi e forse molta superficialità.
Il sesso, però, è una parte fondamentale della vita di ognuno di noi (eterosex-omosex-bisex-transgender) e trova forza, ad ogni livello, in una possibile esperienza di coppia. Vorrei che tu afferrassi il significato della sessualità intesa non solamente come espressione corporea di un piacere essenzialmente egoistico, ma anche come manifestazione individuale del proprio riconoscersi con l’altro, quindi in quella “coppia” che prepotentemente stai cercando di costruire e portare avanti nell’esperienza di vita.
Il fatto che costantemente le tue relazioni a due terminino sempre con una modalità simile e associata ad un messaggio breve, distante e allo stesso tempo quasi impersonale come un “sms”, può apparire, come anche tu lo hai sottolineato, insolito e tendenzialmente carico di un “rischio”: il rischio di innamorarsi.
Ricordati che cedere all’amore e non solo quello erotico-sessuale, comporta la necessità di una presa di responsabilità. A tale riguardo credo sia proprio questo il dilemma, ovvero, molto probabilmente tutti i tuoi partner non si sono sentiti sereni nell’assumersi totalmente una responsabilità sentimentale… la maturità di istaurare e costituire una vita a due: una sana esperienza di coppia.
Vorrei che provassi a guardarti dentro, nel senso che, nonostante sembri molto chiaro quello che accade ai tuoi partner evitando di assumersi la responsabilità di una vita a due, forse non è altrettanto chiaro ciò che accade dentro di te. Nel senso che potrebbero essere presenti dei comportamenti o modi di fare che, vissuti in una prima fase fatta di “apparenze” interessanti, colmano il piacere della coppia, ma subito dopo (e questo può accadere anche a distanza di qualche settimana) non si rinforzano, rischiando di far cadere l’interesse e, soprattutto, il desiderio, nel partner, di responsabilizzarsi in una vita a due.
Per quanto riguarda le statistiche di ciò che accade nel mondo delle “coppie” omosessuali, posso suggerirti la lettura di un saggio socio-psicologico che rivela quanto sia difficile, ma non impossibile, strutturare e costruire una “sana” relazione di coppia tra omosessuali. Sono molte le coppie che riescono a trovare la giusta dimensione costituendo una “famiglia”, ma entrambi sono d’accordo e nella loro presa di responsabilità (accettando a volte anche dei compromessi) riescono a destreggiarsi tra le mille insidie dei lustrini e flash del mondo di plastica (come tu lo hai definito!) omosessuale. Inoltre immagina quanto anche legalmente tutto questo sia difficile vista la non regolamentazione sociale e legislativa delle coppie di fatto.
Il testo è scritto da due autori Barbagli e Colombo e il titolo è Omosessuali moderni edizioni il Mulino.
Spero che il nostro “sistema”, come tu lo hai descritto, di ascolto e possibile risposta sia in linea con quello che volevi comunicare… Prova a non fissare la tua attenzione solamente su ciò che fanno accadere gli altri, ma sforzati di osservare più attentamente anche come tu ti muovi rispetto a loro!
Un abbraccio
Dr Fabrizio Quattrini
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di Fabrizio Quattrini
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