Reduce dall’enorme successo del Roma Pride, Imma Battaglia si è tolta qualche sassolino sulla grande assente della manifestazione: la sindaca Virginia Raggi.
Non è la prima volta che al corteo, che quest’anno ha portato per le strade di Roma la cifra record di mezzo milione di persone, e agli eventi LGBT in generale Virginia Raggi marca visita o mantiene un equilibrismo ormai insopportabile. Un comportamento che riporta costantemente a galla un nervo scoperto dei grillini: qual è la posizione del Movimento Cinque Stelle sui diritti civili?
Al Pride per il comune di Roma “C’era Luca Bergamo, che non rappresenta i cinque stelle, in quanto tecnico – ha spiegato Battaglia in un’intervista a Radio Cusano Campus – La presenza di Luca Bergamo in quanto rappresentante del governo di questa città mi ha infastidito”.
“La manifestazione di sabato era una manifestazione politica contro l’annullamento filosofico dell’amore omosessuale. Di Maio e Salvini sono uniti da Conte e da un governo in cui la questione omosessuale è stata completamente depennata – ha proseguito Battaglia – O si presentava la Sindaca, o nessuno. Invece mandando in maniera subdola Bergamo mi ha fatto provare personalmente fastidio. Così non va bene. È evidente che nel Movimento c’è una questione aperta. Il Movimento 5 Stelle sulla questione omosessuale non chiarisce le proprie posizioni”.
“Abbiamo invitato Virginia Raggi al Gay Village. Come ogni anno ho mandato l’invito ufficiale a tutti. Credo non ci sia esponente dei 5 Stelle che non abbia ricevuto l’invito. Non ci hanno mandato nemmeno una risposta di cortesia – conclude Battaglia – I nostri inviti sono tutti caduti nel vuoto”.
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