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Intervista a Andrea Montovoli: “So cosa vuol dire essere gay”

Da stasera, su La5, Andrea diventa personal trainer nel programma Bella più di prima e parla, in un’intervista esclusiva, del suo rapporto col mondo LGBT.

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Carnagione non proprio lunare, occhi conturbanti e una sensualità che fa paura. Prima attore, poi ballerino nel cast di Ballando con le stelle, poi persino naufrago dell’Isola dei Famosi e oggi, per  non farsi mancare nulla, il bell’Andrea Montovoli si trasforma in personal trainer. Sì, avete capito bene. Infatti, da questa sera, il trentunenne che conquistò il cuore di tutte le ragazzine in circolazione con il film Scusa ma ti voglio sposare, sbarca, per la prima volta su La5 nel docu reality Bella più di prima e, a poche ore dalla messa in onda del programma, il latin lover più ambito dalle donne (e non solo) parla della prossima fiction per Canale5, ma anche del suo rapporto, piuttosto strano, con il mondo gay.

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Da attore a personal trainer nella prossima edizione del docu reality Bella più di prima. Cosa ti ha spinto ad accettare questa nuova sfida?

Ho sempre amato e praticato lo sport. Quest’inverno, nel tempo libero, ho deciso di realizzare un altro piccolo sogno e sono diventato, a tutti gli effetti, un istruttore. La produzione ha scoperto le mie competenze, grazie a qualche intervista rilasciata e mi ha contattato. Come potevo non accettare? Porterò il mio Genuine Workout.

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Genuine Workout?

Sì, è un modo di allenarsi molto diffuso in America e poco qui in Italia. Alla base di questa teoria c’è l’allenamento essenziale: fatto con elementi naturali e sempre all’aperto.

Le protagoniste della trasmissione saranno donne che cercano di superare momenti molto difficili. Ti è mai capitato in vita tua di perderti e di non aver voglia di ritrovarti?

Penso che ogni tanto, nella vita, ci sia davvero bisogno di perdersi, per poi ritrovarsi.

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Cosa ti spinse a partecipare all’Isola dei Famosi?

Avevo voglia di immergermi, totalmente, in una nuova avventura. In un’avventura diversa dal solito, un po’ come per Bella più di prima. Alla base, sicuramente, c’era la necessità di un contatto fisico con la natura e la voglia di vivere un’esperienza che, in qualche modo, mi avrebbe segnato e cambiato la vita. 

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In tutta sincerità: non hai paura che in un Paese come il nostro, tutta questa ecletticità, possa essere un ostacolo alla tua carriera di attore?

No, non credo. Il lavoro dell’attore è un lavoro che non ti impegna ventiquattro ore, ma, semmai, pochi mesi all’anno. Io, dal mio canto, non riesco a stare fermo. Molti colleghi hanno attività parallele come palestre, bar e ristoranti. Essere artisti, in qualche modo, vuol dire essere anche imprenditori. L’importante è fare tutto ciò che si vuole con passione, rigore e professionalità, non trova? 

Piuttosto, da gennaio sarai su Canale 5 nella fiction Sacrificio d’Amore..

Si, stiamo ultimando le registrazioni di Sacrificio d’Amore per la prima serata di Canale5. E’ stato un periodo intenso e positivo, diviso tra le registrazioni della fiction ed il programma che da stasera andrà in onda, in seconda serata, su La5.

Piaci tanto al mondo femminile, quanto a quello maschile. Che effetto ti fa?

Senza retorica, ma se facciamo questo lavoro è anche e soprattutto grazie al pubblico che ci segue. Femminile o maschile che sia. Non c’è alcuna differenza. Un fan è un fan. Sono lusingato e felice, quando scopro nell’avere anche un pubblico maschile che mi segue e, magari, apprezza.

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Hai mai ricevuto avances da un uomo?

Ora non ricordo, ma è capitato.

E come hai reagito?

Col sorriso e ringraziando. È un complimento, mica una minaccia! 

Si dice che un etero su tre abbia guardato, almeno una volta, un film porno gay. A te è mai successo?

Direi proprio di no!

In un’intervista a Vanity Fair, ad una domanda sull’evoluzione politica del mondo gay in Italia, hai risposto con una frase poco chiara:  «Sono un tipo all’antica, ma lungi da me fare del razzismo.» Vuoi spiegarti meglio?

Era un discorso molto più ampio, che partiva dal mio modo di vivere la vita di coppia. Sono un tipo all’antica e molto romantico in amore. Ho molti amici e lotto per e con loro!

Piuttosto, da tipo all’antica, saresti favorevole alle adozioni gay?

Suona male se ti dico che sono favorevole alla felicità altrui? Nessuno è qualcuno per poter giudicare la vita degli altri. Ognuno è “proprietario” della propria vita. Sembrano frasi fatte, ma per me è davvero così.

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L’idea che Maria de Filippi abbia inserito il trono gay, all’interno della sua fortunata trasmissione, pensi che possa essere d’aiuto alla nostra società?

Per me è da sempre tutto così normale.

Sei stato il protagonista della pellicola Infernet di Giuseppe Ferlito dove interpretavi il personaggio di Paolo, un pubblicitario omosessuale vittima di un pestaggio da parte di una baby gang. Che effetto ti ha fatto calarti nei panni di un ragazzo gay?

Quando ho interpretato questo ruolo ero consapevole di cosa significasse essere gay. È un argomento reale. Ho recitato con un po’ di rabbia, dentro di me, perché credo sia ora di finirla con l’omofobia e il bullismo. Piuttosto, sarebbe ora d’iniziare a rispettare l’essere umano e la vita!

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