Poche ore fa l’Alta Corte di Belfast ha detto no ai matrimoni gay, con una sentenza attesissima da attivisti e comuni cittadini dell’unica parte del Regno Unito dove ancora sono illegali.
Uno dei due casi in questione riguardava una coppia di uomini, sposatasi in Inghilterra e appellatasi alla Corte dopo il rifiuto dello Stato a riconoscere il matrimonio contratto all’estero. Il giudice, Justice O’Hara, non ha però ritenuto violati i loro diritti umani. “Non è difficile capire come gay e lesbiche soffrano per le barriere che ancora non consentono loro di sposarsi legalmente qui in Irlanda del Nord, ma io non posso fare una scelta sociale: devo fare una scelta basata sulla legge”.
In un comunicato rilasciato dall’avvocato della coppia si legge: “Siamo delusi. Serve altro lavoro per spiegare a tutti la verità: due uomini o due donne che si amano non minacciano la società”. Ma non si arrendono: “Discuteremo con il nostro team legale cosa è possibile fare”.
Gli occhi, a questo punto, sono tutti puntati sul primo ministro britannico, Theresa May, che recentemente si era espressa a favore del matrimonio egualitario. Prenderà ancora posizione?
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È la stessa sentenza della Corte Costituzionale italiana. Quando si ha una corte espressione di giudici e politici bigotti conservatori e moralisti i risultati sono questi. Purtroppo neanche da noi sarà facile arrivarci ci vuole una concezione laica e liberale dello Stato