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Jacopo Guarnieri al Giro d’Italia con un bracciale rainbow: “La mia protesta silenziosa contro l’omotransfobia”

“Ci raccontiamo che il nostro sia un Paese moderno e progressista, ma ricordiamoci che fine ha fatto in Parlamento il DDL Zan, affossato in Senato tra gli applausi”.

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Jacopo Guarnieri al Giro d'Italia con un bracciale rainbow: "La mia protesta silenziosa contro l'omotransfobia" - Jacopo Guarnieri 1 - Gay.it

34enne ciclista su strada attualmente in gara per il Giro d’Italia con il team Groupama-FDJ, Jacopo Guarnieri pedala con un braccialetto rainbow per sostenere i diritti LGBTQ. “Mi piace pensare, nel mio piccolo, di poter cambiare le cose in meglio. E se non ci riesco, perlomeno voglio lasciare un segno“, ha confessato al Corriere della Sera Jacopo, lombardo professionista dal 2009, nel 2019 arrivato 132º al Giro d’Italia e nel 2020 128º.

A Budapest, in Ungheria, Guarnieri ha attraversato le strade della città con l’amato braccialetto arcobaleno, sul cui cinturino c’è scritto Pride, ora indossato anche tra le piazze d’Italia. “Il braccialetto è la mia protesta silenziosa, ci pensavo da mesi poi mi sono consultato con il mio compagno ungherese Attila Valter. Ho pensato che la passerella in Piazza degli Eroi fosse una buona occasione, la Groupama era d’accordo: volevo lanciare uno spunto di riflessione, è il gesto che conta“. In Ungheria Jacopo ha temuto scomposte reazioni (“Ho messo in conto che qualcuno potesse tirarmi un pugno nella crono del giorno dopo, ma non è successo“), ma ora guarda a quell’Italia che lo scorso ottobre, in Senato, fermava una legge di pura civiltà tra gli scroscianti applausi della destra.

Ci raccontiamo che il nostro sia un Paese moderno e progressista, soprattutto rispetto all’Ungheria dove i contenuti omosex sono vietati ai minori, ma ricordiamoci che fine ha fatto in Parlamento il disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, affossato in Senato tra gli applausi. Anche da noi il sentimento di nazionalismo sta crescendo“, sottolinea giustamente Guarnieri, che non punta certamente ad un futuro in politica: “No, grazie, non ci tengo, preferisco sfruttare la visibilità dell’atleta per sottolineare i temi che mi sono cari“.

La testa ha fatto ‘clic’, interessandosi a determinati argomenti, quando è diventato padre di Adelaide, 5 anni or sono. “Grazie a lei, da padre separato, ho cominciato a interessarmi dei diritti delle donne. L’arrivo di mia figlia ha acuito la mia sensibilità, fino a quel momento ero stato troppo indulgente con me stesso. Mi sono rimesso in discussione e adesso sogno un mondo migliore per Adelaide, un futuro libero che le permetta di essere tutto ciò che lei vorrà“.

E se una tappa al Giro Jacopo Guarnieri non l’ha mai ancora vinta, campione lo è di sicuro.

Jacopo Guarnieri al Giro d'Italia con un bracciale rainbow: "La mia protesta silenziosa contro l'omotransfobia" - Jacopo Guarnieri foto - Gay.it

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