Karl Lagerfeld è in Italia per la collezione Métiers d’Art che sfilerà, per la prima volta nella storia di Chanel, a Roma.
Métiers d’Art è un appuntamento annuale che si è inventato lo Karl Lagerfeld. Come spiega lo stilista:
È una quasi haute couture
Gli abiti che ne fanno parte si possono comprare in boutique, perché attinge all’altissima manifattura – i Métiers d’Art appunto – di atélier artigianali che Chanel ha rilevato e fatto crescere negli anni, lasciandoli liberi di lavorare anche per altri committenti.
Legato a Chanel da ormai 32 anni Karl Lagerfeld, che si diverte ad apparire e dare l’impressione di essere un eccentrico viziato che non mai ha confermato la sua vera’ eta’ (pare abbia 82 anni, comunque), ha sempre tenuto la sua privata lontana dai riflettori. Stavolta, però, è pronto a farci le sue confessions on a catwalk (gioco di parole con Confessions on A Dancefloor di Madonna, passatemelo!) in un’intervista per Vanity Fair: Karl Lagerfeld ha risposto alle domande riguardo la vita di coppia, la genitorialita’ e la solitudine. Ecco cos’ha detto:
Dividere la casa con un compagno? Non ho mai amato quel tipo di promiscuità, eh? Anche quando qualcuno mi piaceva davvero, non abbiamo mai vissuto sotto lo stesso tetto. Non ho niente contro i matrimoni, ma non fanno per me. Diventare padre? No no no no. Ho bisogno del mio spazio e del mio tempo, e non voglio la responsabilità, preferisco essere il padrino ricco, ma poi i bambini tornano a casa dai genitori. Quelli come me non possono avere figli. Li vizierei a morte, li tratterei come Choupette, che è il centro della casa. E Choupette ha pranzato, e Choupette ha dormito, e Choupette ha fatto la pupù: grottesco. Ho messo da parte dei soldi per lei: dovesse succedermi qualcosa, chi la avrà in custodia disporrà di tutte le risorse per trattarla bene. E altri soldi li ho donati alla fondazione di Brigitte Bardot, perché non tutti i gatti hanno la fortuna di Choupette. Le due signore che se ne occupano la coccolano in modo anche esagerato, con baci, abbracci, che non sono neanche sicuro le piacciano. Io infatti non lo faccio. Però le permetto di dormire sul mio cuscino. E a volte non posso muovermi perché ha preso tutto lo spazio
Riguardo alla solitudine, per finire, Karl Lagerfeld asserisce:
La solitudine è brutta se stai male, se non hai di che vivere. Altrimenti è un lusso. A me serve a ricaricare le batterie lontano da tutti. Lo so che sembro un cartoon, ma non sono un cartoon pubblico.
Che si possa condividere o meno una cosa è sicura: quest’uomo ha personalita’.
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