L’ARTE HARD DI BEAU

Corpi palestrati e vigorosi, carnale passionalità, ricerca del piacere fisico. In due volumi i disegni dell'artista americano Kevin King, che ha fatto coming out solo da poco.

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5 min. di lettura

E’ incredibile come, ancora nel 2006, tanti esponenti del mondo dello spettacolo, dell’arte e della cultura non riescano a fare un coming-out. Fino a poco tempo fa anche l’artista noto come Beau apparteneva a questa categoria, o meglio: apparteneva a quella categoria di artisti che non avevano paura di esporsi finchè potevano usare un nome d’arte per occultare la loro vera identità.

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In realtà usare un nome d’arte non implica necessariamente la volontà di mantenere l’anonimato o di rinnegare la propria natura, ma non è raro che sia un modo come un altro per “prendere le distanze” dalla comunità GLBT. Anche per questo nei due libri dedicati alle illustrazioni di Beau, pubblicati nel 2004 e nel 2005, sono del tutto assenti riferimenti biografici alla vita dell’artista. Paradossalmente sono più conosciute le vite di chi ha scritto le prefazioni ai due libri (il regista/scrittore/artista Clive Barker e il produttore/regista hard Joe Gage, entrambi gay dichiarati) che non quella dell’autore dei disegni raccolti negli stessi.
Fortunatamente, grazie anche al crescente successo, l’artista ha deciso di non celare più la sua identità e ora si sa che il suo vero nome è Kevin King, che è nato nel 1957, che vive a Los Angeles e che ha alle spalle una discreta carriera come visualiser sui set di Hollywood. Questo spiegherebbe perchè ha voluto prendere le distanze per lungo tempo dalla sua attività di illustratore gay: probabilmente l’artista temeva che i soggetti prediletti da “Beau illustratore gay” (decisamente hard), potessero in qualche modo compromettere la carriera di “Kevin King visualiser di Hollywood”.

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Beau aveva già lavorato come illustratore di racconti erotici per diverse riviste (FRESHMEN, MEN, ADVOCATE) e come copertinista di romanzi gay (un genere molto prolifico negli Stati Uniti), ma probabilmente non aveva pensato al fatto che essere pubblicato sulla stampa gay americana voleva dire essere visibile in tutte le librerie gay del mondo. Men che meno poteva supporre che l’editore tedesco Gmunder gli avrebbe dedicato due libri in due anni: evidentemente i disegni di Beau sono piaciuti, ed è probabile che la loro popolarità sia destinata a crescere ulteriormente.

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Quali sono i punti di forza di Beau? Probabilmente la dote che spicca di più è la sua padronanza della tecnica pittorica: acrilici, pastelli, colori a olio vengono maneggiati con la stessa disinvoltura. Le pennellate di questo artista costruiscono luci, ombre e colori volutamente retrò, generando dei veri e propri omaggi a quelle illustrazioni pulp che sono parte integrande della cultura pop statunitense. Per quel che riguarda i soggetti e le inquadrature Beau usa come riferimento soprattutto il suo archivio fotografico, personalizzando le immagini con il suo stile cromaticamente intenso e vagamente cupo.
Nel corso del tempo ha dimostrato una certa versatilità nella resa dei suoi disegni: da un tratto quasi fotorealistico all’impressionismo, dal pastello veloce allo stile pubblicitario anni ’50, senza dimenticare gli omaggi a esponenti storici dell’illustrazione gay statunitense come Etienne of Chicago (1933-1991).

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I disegni di Beau raccolti nei due volumi finora pubblicati non seguono un percorso logico, essendo per la maggior parte illustrazioni realizzate su commissione dal 1993 al 2000, tuttavia offrono un valido spaccato sia della professionalità dell’artista sia della sensibilità erotica della comunità gay (americana) dello scorso decennio. Corpi palestrati e vigorosi, posizioni da pin-up, carnale passionalità, ricerca del piacere fisico e (più raramente) un ironico esibizionismo sono l’unico filo conduttore che lega le illustrazioni, gli schizzi e i dipinti riprodotti in queste due raccolte. Non si può fare a meno di notare che questa visione di un immaginario omoerotico cupo e carnale, riflesso della percezione del sesso gay post AIDS (ma anche reminescenza degli anni in cui l’omosessualità era qualcosa di intrinsecamente clandestino e trasgressivo), inizi ad essere superata.

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Probabilmente non è un caso che nei libri dedicati a Beau non ci siano illustrazioni posteriori al 2000: forse da quella data in poi le riviste per cui lavorava non gli hanno più commissionato molti lavori, ritenendo che il suo stile (per quanto tecnicamente e artisticamente valido) non rispecchiasse al meglio l’immaginario omoerotico dei loro lettori. Al contrario sembra che Beau stia scoprendo di avere un pubblico vasto e caloroso al di fuori della stampa gay americana: soprattutto in quell’Europa che – nonostante i grandi passi avanti compiuti negli ultimi anni – in buona parte poggia ancora su quell’immaginario (cupo, carnale e a tratti inquietante) che viene così abilmente riassunto dai pennelli di questo illustratore.
In conclusione definire Kevin King/Beau come un innovatore o magari come una delle promesse del nuovo millennio risulterebbe improprio: la sua arte e il suo stile fondamentalmente sono un “riassunto” delle fantasie gay dell’ultimo scorcio dello scorso secolo, senza contare che lui per primo non ha mai preteso di essere di esempio per nessuno (e il fatto di aver svelato la sua “identità segreta” solo di recente ne è la prova).

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Tuttavia la sua recente e inaspettata popolarità al di fuori della comunità GLBT americana mette in luce diversi spunti di riflessione interessanti. Il primo è che nel 2006 gli Stati Uniti rimangono ancora il punto di riferimento principale per le espressioni culturali e artistiche GLBT, tanto che l’editore Gmunder (che pure è tedesco) nel suo catalogo di fumettisti e illustratori gay non ha nemmeno un autore europeo. In secondo luogo i riscontri ottenuti da Beau si inquadrano in un fenomeno più ampio. In Europa non si è mai sviluppata una vera “stampa popolare gay” (con fumetti, romanzi illustrati, ecc), ma la comunità GLBT europea inizia a sentirne l’esigenza e così gli editori rispondono importando questi prodotti, già pronti, dagli Stati Uniti. Se da un lato queste operazioni smuovono le acque, dall’altro penalizzano le iniziative locali, limitando lo sviluppo di una “stampa popolare gay” europea… Ed è un peccato perchè molti paesi, tra cui l’Italia, ne avrebbero bisogno per rinforzare la loro personale identità GLBT.

Abbiamo parlato di:
Titolo: “BEAU MEN
Costo: 6,78 €
Editore: Bruno Gmunder Verlag
Titolo: “BEAU MEN 2”
Costo: 19,77 €
Editore: Bruno Gmunder Verlag
Reperibili nelle librerie gay, nei migliori internet bookshop e su www.cleptomania.it.
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di Valeriano Elfodiluce

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