Quando si parla di diritti, non può di certo mancare il nome di Laura Boldrini. E proprio l’ex presidente della Camera ha oggi annunciato il cambio di casacca, entrando nel Partito Democratico guidato da Nicola Zingaretti. Il primo, dopo la scissione di Matteo Renzi. La senatrice eletta con Liberi(e) e Uguali ha preso la sua decisione riflettendoci parecchio, ma con una valida motivazione:
Vado con il Pd perché vuole aprire un dialogo con tutti quei mondi che, ieri e oggi, non si sentono più rappresentati e recuperare la fiducia dei giovani che non vanno più a votare.
E continua, spiegando che i piccoli partiti non possono nulla contro l’ondata dell’estrema destra:
non è più il momento dei piccoli partiti e di fare troppi distinguo. A forza di farlo rischiamo solo di estinguerci, mentre la destra va sfidata e contrastata con l’azione di un grande soggetto politico capace di incidere sulla società e che si batta contro ogni forma di disuguaglianza sociale, territoriale e di genere.
Nella sua breve dichiarazione, non parla apertamente della scelta dell’ex premier ma sottolinea che piccoli partiti e minoranze interne non contribuiscono a creare una grande alleanza capace di primeggiare sugli altri partiti, in questo caso la Lega.
Lorenzin vs Boldrini: “new entry” del PD molto diversi tra loro
La settimana scorsa il nome di Beatrice Lorenzin era tornato sui giornali per la sua decisione di entrare nel Partito Democratico. Ne avevamo parlato, ricordando tutte le sue azioni per contrastare la stepchild adoption e la sua battaglia contro le adozioni per le coppie omosessuali. Non un buon segnale per chi vede in questo governo giallo-rosso la possibilità di ottenere una legge contro l’omofobia. La “new entry” Laura Boldrini ha un curriculum molto diverso da quello dell’ex ministra.
Da sempre sostenitrice dei diritti in generale, non ha mai nascosto la sua apertura nei confronti della comunità LGBT.
- Nel 2013, era presente al Palermo Pride assieme a Josefa Idem.
- Nello stesso anno, ha fatto un toccante discorso in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia.
- Nel 2015, è stata una ferma sostenitrice della legge sulle unioni civili, affermando “È tempo che anche l’Italia abbia una legge sulle unioni civili. Essere europei significa riconoscere i diritti“.
- Nel 2017, ha rifiutato di concedere il patrocinio della Camera dei Deputati per un convegno contro la GPA.
- Quello stesso anno, aveva criticato duramente i titolari di una casa vacanza in Calabria, che avevano detto a una coppia omosessuale “non accettiamo gay e animali”.
- A luglio di quest’anno ha ricevuto un riconoscimento da parte di Arcigay Marcella Di Folco, per il suo impegno del camp dei diritti, in occasione del Salerno Pride 2019. A Dopo la consegna del premio, la senatrice ha affermato:
Siamo sempre dalla parte di chi non ha ancora l’affermazione di tutti i propri diritti. Agli omofobi e a tutti coloro che vogliono riportarci indietro dico: Fatevene una ragione perché non ci riuscirete. Noi non indietreggeremo mai; la storia non torna mai indietro. Occupatevi dei problemi degli italiani che forse è arrivato il momento.
- Ha aperto il XVI Congresso Nazionale di Arcigay, nel 2018. In quell’occasione, ha ribadito la sua vicinanza alla comunità e ha confermato il suo impegno nel campo dei diritti.
- Quest’anno è stata ospite del Padova Pride Village per un intervento sulla lotta femminista e la parità di genere.
Soddisfazione poi da parte di Monica Cirinnà, la quale ha scritto un post per la buona notizia:
Sono davvero felice per l’ingresso di Laura Boldrini nel Partito democratico. È un segnale importante, che dimostra che il PD è la casa di chi vuole una sinistra forte, larga, attenta a questione femminile e diritti.In questi anni, Laura è stata un’alleata preziosa in tante battaglie su questi temi e non solo: sono sicura che faremo grandi cose assieme, per rafforzare l’identità del PD come forza di inclusione, libertà, eguaglianza, diritti e giustizia sociale. È davvero un bel giorno per le democratiche e i democratici.
Una visione molto più positiva, quella della senatrice, rispetto alla tagliente dichiarazione riservata alla Lorenzin.
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C'è da augurarsi che non faccia il bis di come ha fatto con Vendola : s'è tenuta la poltrona anche quando Vendola è passato all'opposizione. Ora potrà di nuovo chiedere la scorta quando arriva la figlia a Fiumicino da Londra.