74 anni e una carriera straordinaria, Leo Gullotta, vincitore di 3 David e 4 Nastri d’Argento, è tornato a parlare del proprio coming out datato 1995 dalle pagine de Il Fatto Quotidiano. Intervistato da Francesco Canino, Gullotta, lo scorso anno unitosi civilmente con il compagno dopo oltre 30 anni d’amore, ha ricordato con profonda amarezza quando perse un ruolo particolarmente ambito, solo perché omosessuale.
Dovevo interpretare Don Puglisi in un progetto importante, stavamo per iniziare a lavorarci quando il regista mi chiamò: pensavo che si trattasse dei soliti ritardi, invece mi disse che il mio nome era saltato. A qualche funzionato della Rai suonò il campanello d’allarme per la propria carriera: “Chissà cosa dirà il Vaticano se scegliamo un omosessuale dichiarato per interpretare Padre Puglisi”. Fu uno schiaffo tremendo, ma non mi arresi.
Indimenticato volto del Bagaglino, Leo fece pubblicamente coming out 25 anni or sono: “Dopo la conferenza stampa di Uomini uomini uomini, il film di Christian De Sica che raccontava la vita di quattro borghesi omosessuali, mi chiesero se fossi gay e risposi: “Sì, perché?”. Ho sempre vissuto serenamente la mia vita e combattuto senza paura per i miei diritti. Al World Gay Pride del 2000 dissi: “Sono l’unico omosessuale nello spettacolo, in Italia”. Qualche passo in avanti per fortuna si è fatto ma il nostro è un paese ipocrita: ancora oggi c’è chi tace e soccombe per la paura di perdere il lavoro“.
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