Nonostante gli appelli di residenti e prelati, alla fine il McDonald’s di Borgo Pio a Roma ha aperto. L’arrivo in questa zona della catena di fast food più famosa al mondo ha scatenato molte polemiche (ne ha parlato addirittura il New York Times), se non altro perché Borgo Pio si trova a due passi dal Colonnato di Piazza San Pietro e l’inaugurazione del punto vendita avrebbe compromesso il patrimonio culturale del centro storico.
Residenti e soprattutto alcuni cardinali che abitano nel palazzo hanno cercato in ogni modo di ostacolarne l’apertura, ma dal 30 dicembre tutti hanno dovuto sotterrare l’ascia da guerra e arrendersi a uno scenario di bambini in fila per un happy meal tra porporati che accorrono all’Angelus di Papa Francesco.
Il canale di informazione continentale Euronews ha provato a sondare la vox populi intervistando anche una suora (“Io non ci vado mai al McDonald, io preferisco la pizza”), ma il Vaticano esce solo apparentemente con le ossa rotte da questa vicenda. Il locale affittato da McDonald’s consiste in uno spazio di 500 metri appartenente all’Apsa, ovvero l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica, ergo il Vaticano, al quale la catena di fast food verserà 30mila euro al mese.
Insomma, da qualche giorno anche laddove fino a qualche tempo fa sembrava impensabile, è diventato possibile gustarsi un hamburger, a prescindere che lo si voglia accompagnare o meno con della Misericordina.
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Il patrimonio culturale del centro é minacciato da un ristorante, che oltretutto ormai si adegua alle realtà locali, e non patisce nulla dai negozietti di paccottiglia varia?
Non riesco a capire il risvolto gay di questa che non è neanche una notizia. Forse si batte in quel McDonald's?