In Messico, si è concluso da circa un mese una serie Tv molto seguita, chiamata Juntos el corazón nunca se equivoca. I messicani la conoscono più con il nome Aristemo, e nel corso di un mese (precisamente dal 23 giugno al 26 luglio) ha appassionato dieci milioni di spettatori. Aristemo è lo spin off della serie Mi marido tiene familia, e racconta la storia di due ragazzi, Aristo e Temo (dalla cui unione si ottiene anche il soprannome della telenovela).
Come tutte le telenovela, al centro della storia c’è l’amore di due persone, in questo casi di due uomini. Ambientato nello stato messicano di Oaxaca, i due lasceranno presto il loro paese natale per trasferirsi a Città del Messico, città mentalmente più aperta dove potranno vivere in libertà il proprio amore. Come prevedibile, la serie tratta anche i temi dell’omofobia, della depressione e del bullismo, tutti problemi che i due ragazzi devono affrontare solo per il loro orientamento sessuale.
La telenovela ha convinto le persone a fare coming out in Messico
A poco più di un mese dalla fine di Aristemo, ci sono due fatti curiosi, a quanto pare legati proprio alla telenovela. Oltre all’enorme successo che ha ottenuto, sembra che molte persone della comunità LGBT+ abbiano preso coraggio, spronati da Aristo e Temo, e abbiano deciso di fare coming out. Anche il coraggio di dichiararsi è un tema trattato all’interno della serie. Un fatto interessante, se si considera che il Messico è uno dei Paesi con il più alto numero di suicidi da parte di membri della comunità LGBT+.
L’altro punto da citare si ricollega alla decisione della Suprema Corte di Giustizia della Nazione che nel 2015 ha dichiarato incostituzionale il divieto di matrimonio egualitario. Molti paesi si sono rifiutati di autorizzare i matrimoni tra coppie dello stesso sesso, nonostante la sentenza della Corte (attraverso nei congressi locali che hanno questo potere). Ma non tutti. Che sia stato per la serie LGBT o meno, lo stato di Oaxaca (dove è ambientata parte della telenovela) ha legalizzato il matrimonio egualitario, con 25 voti a favore e 10 contrari. Il paese natale di Aristo e Temo, così, sarà il 18esimo stato dei 31 che compongono il Messico a legalizzare le nozze LGBT.
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