L’omosessualità "è un peccato gravissimo, contro natura", certamente più di chi va con le escort. Monsignor Giacomo Babini, Vescovo emerito di Grosseto, intervistato dal solito Pontifex difende a spada tratta il premier Silvio Berlusconi, attaccando duramente invece Nichi Vendola per il semplice fatto di essere gay. Interpellato sulle parole del Papa, che ha richiamato la politica al rispetto delle regole etiche, Babini, ha posto dei distinguo: "La politica è l’arte del possibile ed inevitabilmente si finisce col cadere in zone franche, ma la cosa rilevante è evitare di violare la legge naturale e i principi di vita che Cristo ci ha insegnato, almeno per chi si professa credente". Quanto al premier, il prelato è categorico: "Io credo che oggi sia in atto una vera caccia al Berlusconi se penso che buona parte dei giornali è dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni".
"Penso che sarebbe utile lasciare governare e aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti – dice il porporato -. Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il governo che alla fedele aderenza alla realtà". E anche sullo stile di vita di Berlusconi, Babini, forse più ispirato dai Tg di Emilio fede che dalla Bibbia, tende ad assolvere: "Certo, non mi sembra un modello, ma oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i Baccanali. Non è pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusoni siamo nei guai. Non è il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui". Parole ben più dure per il governatore della Puglia: "Io non ne posso più della retorica inutile di Vendola. Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l’altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi".
"Le affermazioni ridicole del vescovo emerito di Grosseto Monsignor Giacomo Babini – silegge in una nota di Arcigay – si commentano da sole e piovono dalla stessa città che ha appena seppellito il registro delle unioni civili con voto contrario di parte del Pd, quella cattolica, Udc e Lega". "Ora – attacca Paolo Patanè – stando a quanto sostenuto dalla pensionata guida spirituale del posto, comprendiamo meglio, ma non accettiamo, il voto dei fondamentalisti cattolici che siedono nel consiglio comunale grossetano. Sarebbe però auspicabile che di fronte a chi giustifica comportamenti politici immorali ed illeciti come fa Babini, si prendano le distanze. Noi lo facciamo con orgoglio".
Sulle esternazioni di Monsignor Babini interviene anche il Circolo Mario Mieli. "Il vescovo emerito, sconfessato anche dal suo successore nella Diocesi di Grosseto, che lo descrive come un uomo anziano e con problemi di salute – si legge in una nota diffusa dal Circolo -, bene quindi farebbe a riposarsi e a vivere tranquillo, visto che ha raggiunto l’età della pensione. Nel frattempo gli consigliamo vivamente di dedicare qualche ora della sua giornata, anziché insultare omosessuali, ebrei e Islam, a ripassare il significato di parole come etica e morale".
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