10 anni fa in una necropoli modenese di epoca tardo-antica (IV-VI secolo) vennero scoperti due individui sepolti nella stessa tomba, mano nella mano. Vennero immediatamente ribattezzati gli ‘amanti di Modena’.
Ebbene passati 10 anni un nuovo progetto di ricerca che è stato condotto in collaborazione con i Musei Civici di Modena e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, ha svelato tutt’altra verità. Perché quei due soggetti, rimasti secoli sotto terra mano nella mano, non erano un uomo e una donna, come inizialmente immaginato, bensì due uomini. Attraverso le proteine contenute nello smalto dei denti, come riportato da Scientific Reports, i ricercatori hanno individuato il sesso dei due soggetti. Nello smalto, infatti, possono essere contenute due particolari proteine: AMELX, presente in individui di entrambi i sessi, e AMELY, presente solo negli individui di sesso maschile. Applicando questa tecnica, gli studiosi hanno analizzato i reperti dentali dei due “amanti di Modena” insieme a quelli di altri 14 individui selezionati come campione di controllo, dimostrando così che i due individui trovati nella necropoli modenese mano nella mano sono entrambi di sesso maschile.
Federico Lugli, ricercatore dell’Università di Bologna e primo autore dello studio, ha sottolineato l’unicità della scoperta, via UniboMagazine.
Allo stato attuale non si conoscono altre sepolture di questo tipo. In passato sono state trovate diverse tombe con coppie di individui deposti mano nella mano, ma in tutti i casi si trattava di un uomo e una donna. Quale fosse il legame tra i due individui della sepoltura modenese, invece, resta per il momento un mistero. In letteratura non esistono altri casi di sepolture con due uomini deposti mano nella mano: non era certamente una pratica comune in epoca tardo-antica. Crediamo che questa scelta simboleggi una particolare relazione esistente tra i due individui, non sappiamo però di quale tipo.
Difficile, però, che si potesse trattare di una coppia gay. Difficile ma non impossibile.
In epoca tardo-antica è improbabile che un amore omosessuale potesse essere riconosciuto in modo tanto evidente dalle persone che hanno preparato la sepoltura. Visto che i due individui hanno età simili, potrebbero invece essere parenti, ad esempio fratelli o cugini. Oppure potrebbero essere soldati morti insieme in battaglia: la necropoli in cui sono stati rinvenuti potrebbe infatti essere un cimitero di guerra.
Mistero risolto? Nel dubbio, la tomba è visibile nelle sale del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena.
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