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Padova: i bulli respingono le accuse della coppia lesbica ma non firmano la smentita

Gli universitari della Copernico respingono le accuse di omofobia nei confronti delle due ragazze. Chi saranno i responsabili delle offese?

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La coppia lesbica di Padova avrebbe mentito. Questo dicono gli studenti della Copernico, la residenza che ospita gli universitari padovani e non in via Tiepolo. Nei giorni scorsi, era arrivata la denuncia di UDU e Arcigay. Durante la conferenza stampa di presentazione del pride nella città patavina, avevano anche reso noto gli attacchi subiti dalla coppia da parte degli altri residenti della struttura. Offese e insulti ricevuti senza che le due ragazze ne fossero a conoscenza, dato che il tutto avveniva tramite una chat nella quale loro non erano presenti. 

Ma dopo le accuse da parte della coppia, gli universitari e le universitarie che abitano alla Copernico hanno puntualizzato che non sono un branco. E respingono le accuse rivolte dalle ragazze. Non erano stati resi noti i nomi dei responsabili delle offese, anche perché Luana e Giorgia avevano scoperto tutto attraverso una coetanea, che ha rivelato quello che dicevano su di loro, per la loro relazione.

La smentita dei bulli di Padova

La smentita da parte degli studenti della Copernico ha puntualizzato che la residenza è sempre stata aperta nei confronti di tutti. E’ quindi intollerabile che due associazioni (UDU e Arcigay) abbiano attaccato tutti i quasi 200 universitari presenti. La lettera è stata riportata da Padova Oggi.

Ci riteniamo vittime di una bufera mediatica nata su accuse totalmente infondate che non corrispondono a realtà. Sosteniamo fermamente che i fatti di cui si parla non sussistono, anzi. Per noi la residenza Copernico è sempre stata e sempre sarà un luogo di condivisione, inclusione, tolleranza e crescita. Ci riteniamo profondamente delusi dalle varie associazioni studentesche e Lgbtiq+ che, invece di verificare che i fatti avvenuti fossero veritieri, hanno preferito attaccare pubblicamente un gruppo di studenti ascoltando solo una versioni degli eventi, fatto inaccettabile soprattutto dal momento che si fanno portavoce della difesa dei diritti della comunità studentesca (di cui anche noi facciamo parte). 

La lettera però non ha firmatari. Non si sa quindi chi l’abbia scritta. Così come non si sa chi siano i veri responsabili delle offese a Luana e Giorgia. La lettera respinge comunque tutte le accuse rivolte, concludendo:

Non esiste prova alcuna che attesti l’esistenza di un “branco” responsabile di continue vessazioni e umiliazioni. Ci dissociamo totalmente come Residenza Copernico da accuse di questo genere e aggiungiamo che mai in questi mesi siamo stati testimoni di episodi di questo tipo.

Ma le due ragazze non ci stanno

Dopo la smentita, le ragazze non sembrano essere d’accordo con gli altri residenti. Dimostrandosi disponibili a parlarne e capire chi siano veramente i bulli che si sono accaniti contro di loro, sottolineano che non è un segnale di apertura firmarsi semplicemente “studenti e studentesse della Copernico”, senza mettere nome e cognome di chi respinge le accuse.

Fintanto che le smentite resteranno anonime e non saranno individuabili i firmatari, noi manteniamo la nostra posizione. Siamo perte al confronto, mentre dall’altra parte tale apertura non c’è stata. Firmare una lettera “studenti e studentesse della Copernico” lascia intendere di rappresentarli tutti, quando in realtà fra i tanti messaggi di solidarietà ricevuti c’erano diversi di persone che abitano nella residenza.

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