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Padova, bullismo omofobo verso una coppia lesbica

Insulti e bullismo omofobico nei confronti di una coppia lesbica, da parte di vigliacchi che sparlavano delle due ragazze quando loro non erano presenti.

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Padova è una città molto aperta, le discriminazioni in base all’orientamento sessuale sono molto rare. Ma non inesistenti. E qualche giorno fa, a essere discriminata pesantemente è  stata una coppia di ragazze lesbiche, che è stata bullizzata con insulti e minacce via chat. A parlarne, Noemi Fantinato, rappresentante di Udu – Unione degli universitari – in occasione di una conferenza sul Padova Pride, la cui parata si terrà il 1 giugno. 

Le due ragazze risiedono alla residenza Copernico, gestita dall’Edu, in via Tiepolo. Si chiamano Luana e Giulia, di 21 e 27 anni. Vivono la loro storia con serenità, senza timori, sapendo di essere in una città universitaria, da sempre tollerante e con un circolo Arcigay molto attivo sul territorio. Ed è proprio per questo che quando hanno scoperto quello che gli altri dicevano su di loro, è stato più doloroso di un’aggressione fisica. 

Discriminazione e bullismo omofobo, una tragica storia da Padova

Le persone sono autorizzate a prendervi in giro“. “La gente non viene a dirvelo per questione di pudore ed io mi sento nel giusto se sparlo di voi“. “Al posto tuo mi vergognerei“. Queste alcune delle frasi che una ragazza ha detto a Luana, quando ha deciso di rivelarle che tutti sparlano di loro. Naturalmente e vigliaccamente, alle spalle. Con queste parole, Luana e Giulia hanno scoperto che erano quasi un centinaio i loro finti amici che quando non erano presenti parlavano male di loro, schifandole per via della loro relazione, per il loro orientamento sessuale.

Come può, questo, dar fastidio agli altri? C’è qualcuno che deve decidere al posto mio? Imporre una propria moralità sulla sfera affettiva relazionale altrui ha come diretta conseguenza quella di limitare e/o violare la libertà personale di esprimersi, essere e vivere.

Forse al momento non so neanche più per cosa valga la pena vergognarsi, non so più cosa sia la vergogna. Ma non riesco a capire come ci si possa vergognare di mostrarsi senza filtri alla persona amata, come ci si possa vergognare se ogni tanto si scelga di scivolare in un mondo puro, vero, privo di filtri, pieno di bellezza.

Non riesco a capire, fatto sta che il mio corpo si sente sbagliato, in qualsiasi movimento, ed io la mia ragazza proprio non riesco ad accarezzarla. Mi chiedo quanto durerà tutto ciò.

Queste alcune parti del lungo post che Luana ha condiviso su Facebook, per denunciare quanto le è accaduto. E sta ancora accadendo. Il racconto della coppia ha lasciato sconcertati i presenti alla conferenza di Palazzo Moroni. Compresa l’assessora alle Pari Opportunità Marta Nalin, che ha condannato il gesto.

Tra gli altri, ha preso la parola Etta Andreella, la quale ha confermato che gli episodi omofobi anche nel padovano sembravano solo molti meno rispetto a quelli registrati altrove. Ma in realtà ce ne sono parecchi, e questo ne è un esempio.

Gli attacchi omofobi in regione sempre più frequenti. Nel padovano sembravano molti meno, invece no. Simili messaggi di paura sono pericolosi perché lasciano le persone indifese. Ecco perché dobbiamo fare squadra contro l’omofobia.

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