Dopo otto anni di Massimo Zedda, Cagliari si è svegliata a destra, questa mattina. Paolo Truzzu, candidato di Fratelli d’Italia, ha conquistato il capoluogo della Sardegna con il 50,1% dei voti, battendo la candidata del centrosinistra Francesca Ghirra, ferma al 47,7%. Bassa, purtroppo, l’affluenza finale, pari al 51,71%. “Chiederemo il riconteggio. Ci sono ottanta voti per il ballottaggio. Serve prudenza per valutare cosa succederà nei prossimi giorni: ci sono milletrecento schede nulle e oltre venti contestate“, ha però tuonato Francesca Ghirra, candidata del centrosinistra.
Nel maggio del 2015 Truzzu partecipò attivamente ad una manifestazione delle ‘Sentinelle in Piedi’, con un’immagine che lo ritrae con un libro in mano presto diventata virale sui social. Sentinelle, va ricordato, che presero vita nel 2014, per la “libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna”. In campagna elettorale Truzzu ha cercato di smarcarsi da qualsiasi tipo di polemica, sottolineando come abbia una laurea, due master, e non abbia “mai impedito a nessuno di esprimere le proprie idee”.
Nella vita può capitare di essere considerato intollerante perché partecipi a una manifestazione per difendere la libertà d’opinione e di espressione. A me è successo, quando sono stato invitato a partecipare a un incontro pubblico delle cosiddette ‘Sentinelle in piedi’ a Cagliari, organizzato per criticare il ddl Scalfarotto (più noto come decreto anti-omofobia, ndr). Mi sono accorto che nella vita può capitare di essere considerato intollerante perché ‘imbracci’ un libro e lo leggi in silenzio mentre altri, loro sì, sedicenti tolleranti, ti girano attorno contromanifestando e insultandoti. Nella vita può capitare di essere considerato intollerante, anche se ritieni che gli omosessuali abbiano tutto il diritto di manifestare per la tutela dei loro diritti, e benché non condivida assolutamente l’ideologia gender – perché un conto sono i diritti dei singoli, un altro l’affermazione di un modello sociale -, non ti è mai passata nemmeno per l’anticamera del cervello l’idea di andare a contromanifestare alle loro iniziative. Però, nonostante nella vita possa capitare di essere considerato intollerante, ho ritenuto sempre valida la massima: ‘Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu sia libero di esprimerla’.
Il 6 luglio prossimo, proprio a Cagliari, ci sarà il tanto atteso Sardegna Pride. Difficilmente, ma ci auguriamo di sbagliarci, vedremo Paolo Truzzu in prima fila.
e quindi? siamo in democrazia e come voi, noi abbiamo espresso il proprio parere.
Se sono stati capaci di abbindolare l'elettorato , in democrazia , si deve dire " chapeau !" ; anche se ti rode il c...o per non averlo saputo fare te. A mio personale giudizio è stato un grave danno non aver saputo controllare l'immigrazione ( da molti sentita come invasione) che ha scatenato le peggiori pulsioni verso il " diverso".