È un’estate diversa, meno festaiola e più impegnata, quella che sta attraversando l’Italia quest’anno. Dopo un Pride Month costretto nuovamente a spostare l’accento dalla celebrazione alla militanza e rivendicazione, la crescente consapevolezza sulle questioni di intersezionalità ha favorito l’emergere di un movimento trasversale, impegnato a creare spazi sempre più tangibili e attivi all’interno della società civile.
In questo contesto, l’energia della lotta transfemminista e LGBTQIA+ – oggi rinnovata in una rivoluzione pacifica – ha portato alla creazione del primo centro antiviolenza Lìberas a Pirri, in Sardegna, grazie al co-finanziamento dell’Unione Europea attraverso un bando del network internazionale EL*C – Eurocentralasian Lesbian* Community.
Uno sportello multifunzionale per il contrasto alla violenza di genere, situato in una delle aree più bisognose e progettato con un’ottica transfemminista che accoglie anche le esigenze di donne lesbiche, persone trans e identità non conformi. Un “luogo di transito verso l’autonomia“, dallo status di vittima a quello di sopravvissuta, sfidando la narrativa patriarcale che spesso relega donne e persone fem-presenting a un ruolo passivo.
L’annuncio arriva nelle scorse ore. Secondo Ilaria Todde, attivista lesbica e advocacy director di EL*C, “la Sardegna, una delle regioni più economicamente disagiate dell’Unione Europea, necessita di un impegno attivo nel combattere la lesbofobia, tutelare i diritti LGBT e sostenere le donne. È essenziale valorizzare iniziative in contesti marginali, affinché possano servire da modello anche in realtà più grandi.”
Il centro Lìberas offre quindi un sostegno essenziale per chi tenta di uscire dalla spirale della violenza, come sottolinea la vicepresidente dell’associazione capofila Emanuela Falqui, offrendo una chance di “riacquistare autonomia e libertà attraverso la pratica femminista della relazione“.
I più recenti dati ISTAT indicano che il 7% delle donne in Italia subisce violenza fisica, e il 6,4% violenza sessuale, con un trend in aumento soprattutto nelle zone più difficili, dove degrado e povertà agiscono come catalizzatori. Ed è anche per questo motivo che il centro Lìberas, collaborando con istituzioni locali come l’Istituto Comprensivo di Pirri, pone un forte accento sulla prevenzione.
La violenza di genere, come commenta Falqui, è infatti un fenomeno strutturale fondato su disparità di potere che condizionano ogni aspetto della vita. “Attraverso il nostro lavoro, valorizziamo l’autodeterminazione e la consapevolezza di chi ha vissuto esperienze di violenza e cerca di riprendere il controllo della propria vita, rispettando i desideri e le volontà di chi ci si rivolge per sostegno.”
Lo sportello di ascolto e le linee telefoniche del centro sono già attive, offrendo supporto dal lunedì al venerdì, con la possibilità di lasciare messaggi fuori orario. Maggiori informazioni sulle attività gratuite dell’associazione sono disponibili sul sito ufficiale.
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