C’era una volta Pitti: tra gentlemen più o meno autentici, fedora colorati, abiti a quadretti, cappotti e pellicce variopinte.
C’era una volta, e c’è ancora, solo che quegli uomini d’altri tempi (ma chi?!) non ci sono più, o meglio si sono ridotti, o ancora meglio, si sono trasformati o hanno lasciato il posto sul muretto della piazzola a nuove leve.
Ora, che i primi fossero l’esempio più lampante di vanità ed egocentrismo era palese un po’ a chiunque avesse visto in giro per i vari social media le foto di Pitti, ma credetemi ora, sembra che la situazione sia sfuggita di mano: tutte le stringate lucidate con olio di gomito e i cappotti sartoriali che sembravano assolutamente atemporali e quasi “antichi” sono stati appesi al chiodo, e le nuove tendenze, forti, anzi fortissime, hanno riscosso un successo pazzesco anche tra quelli che sembravano un tutt’uno con il loro abito su misura.
Fu così che giacche perfettamente cucite e mocassini con nappine varie si trasformarono in pantaloni acetati e scarpe da punkabbestia anni ’80, generando una notevole confusione agli occhi di chi si aspettava come ogni anno di vedere impeccabili uomini in due o tre pezzi appollaiati a bordo piazza, e invece si è ritrovato tute post sovietiche, calzetti di spugna e gli immancabili cappellini deformati (ne avete uno anche voi lo so!) tipici dei viaggi di istruzione che facevamo alle elementari o con il logo del negozio di infissi di fiducia, storcendo il naso e mostrando disappunto.
Ebbene sì, i famosi Pitti Peacocks sono in estinzione (ahimè, per la gioia dei miei occhi e del mio cuore), ma quella è un altra storia, la verità dietro questa constatazione parte dal continuo stato di insoddisfazione di chi, dall’alto delle proprie incompetenze e da dietro lo schermo di un qualsiasi device, si sente in dovere di mettere in croce chiunque sia diverso, e la moda è anche questo, diversità, tutto chiedervi, nel 2018, non è riduttivo etichettare (o peggio ancora deridere) la gente solo in base a ciò che indossa, fermandosi alla mera apparenza? Il mondo cambia in fondo e vestirsi è anche essere, meditate.