Il Long Island Gay and Lesbian Film Festival è una manifestazione cinematografica di tutto rispetto, che si tiene da cinque anni e che ha sempre promosso la cultura cinematografica lgbt e i suoi protagonisti di rilievo. Per questo è interessante notare che nell’edizione di quest’anno (che si tiene in questi giorni), è stato organizzato un evento speciale in onore del regista Tim Kincaid, meglio noto come Joe Gage. Questo stimato filmaker (classe 1944) è stato uno degli inventori dell’omoerotismo moderno, grazie ai suoi titoli hard gay che conquistarono le sale a partire dal 1976 (e che vengono prodotti tutt’ora per la nuova etichetta Ray Dragon Video). I suoi film sono stati una sorta di manifesto per la liberazione omosessuale, proponendo modelli gay nuovi e lontani dai classici stereotipi, puntando anche su una certa perizia registica e su scelte stilistiche che – nei limiti del possibile – cercavano di "nobilitare" la sessualità gay e di presentarla in modo quanto meno dignitoso.
Un vero peccato che, al giorno d’oggi, i registi gay hard che seguono il solco di Joe Gage siano davvero una minoranza, mentre spesso prevalgono logiche commerciali molto discutibili. Emblematico, in questo senso, il caso della famigerata Treasure Media, la casa di produzione famosa per i suoi video bareback (senza preservativo). Infatti i suoi responsabili (o meglio "irresponsabili") hanno annunciato che daranno il via ad una serie di video in cui tutti i partecipanti saranno sieropositivi! Cosa succederà se ad una scena di gruppo parteciperanno attori con ceppi virali diversi? Paul Morris, fondatore e proprietario della Treasure Media non sembra preoccuparsene molto e, anzi, ha suscitato nuove polemiche facendo firmare un contratto in esclusiva alla coppia di gay porn performer formata da Brad McGuire (sieronegativo) e James Roscoe (sieropositivo). Secondo Paul Morris è un modo per promuovere l’integrazione dei sieropositivi: ogni commento è superfluo.
Nonostante le scuse di comodo è evidente che, per le case di produzione medio piccole come la Treasure Media, ogni metodo diventa lecito per restare a galla in tempi di crisi globale, soprattutto se non si è in grado di offrire prodotti di qualità. D’altra parte anche le case di produzione storiche iniziano ad essere in difficoltà: la stessa Colt, che tiene banco dal 1967, è sull’orlo della bancarotta. Gli utili della compagnia sono passati dai 2,2 milioni di dollari del 2008 agli 1,6 milioni del 2009, per arrivare ai 433 mila dollari del primo semestre del 2010. Guadagni notevoli, che però non possono coprire più di un milione di dollari di debiti verso i privati e 600 mila dollari di tasse non ancora pagate. Non si sa ancora come andrà a finire questa vicenda nè cosa significherà per il gay porn performer Carlo Masi (che ha firmato un contratto a vita con la COLT), tantopiù che il suo ragazzo Adam Champ ha lasciato la Colt per la Raging Stallion, che se la passa decisamente meglio.
In effetti la Raging Stallion ha sempre cercato di stare al passo coi tempi, mentre la Colt era rimasta legata a uno stile "anni ’90" che ha fatto il suo tempo e che non valorizzava certo i suoi performers, scelta discutibile visto che gli stessi siti internet continuano a studiare nuove strategie per essere competitivi. Ultimo, ma non ultimo, il sito nakedsword.com, che da questo mese ha intenzione di lanciare un vero e proprio gay porn serial a episodi settimanali. Il serial è ambientato a San Francisco, è si propone di mostrare i vari aspetti della vita gay di questa città, ovviamente condendoli con una buona dose di sesso. Il serial non poteva che chiamarsi Golden Gate (come il famoso ponte di San Francisco), e per essere il più vicino possibile ai gusti del pubblico del web è scritto dai noti blogger Michael Stabile e Jack Shamama. Staremo a vedere se, almeno in questo caso, l’esempio di Joe Gage verrà seguito come si deve.
di Valeriano Elfodiluce
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