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Pride, papà regala abbracci ai ragazzi gay rifiutati dai propri genitori

Un gesto semplice, che per qualcuno è stato l’unica dimostrazione di amore.

Pride, papà regala abbracci ai ragazzi gay rifiutati dai propri genitori - pittsburgh - Gay.it
3 min. di lettura

Dalla città di Pittsburgh, in Pennsylvania, arriva una dolce storia. Siamo agli inizi di giugno, il 9 per l’esattezza. E’ il giorno del pride. E un papà ha deciso di fare un gesto altruista, per confortare e sostenere tutti quei ragazzi e quelle ragazze omosessuali rifiutati dai propri genitori. Ha indossato la sua maglietta, preparata per l’occasione, con la scritta “FREE DAD HUGS“. Abbracci gratis da parte di papà. Di un papà, un estraneo. Ma che ha saputo accettare l’orientamento sessuale del proprio figlio. 

Si chiama Howie Dittman, e il 9 giugno nel corso del Pittsburgh pride ha dato centinaia di abbracci. Abbracci sinceri, lunghi, alcuni senza una parola. Per ragazzi e ragazze giovani, molti adolescenti, che ne avevano bisogno. Membri della comunità LGBT che sono stati cacciati di casa solo perché omosessuali. E che nonostante tutto, quel giorno, erano a manifestare con orgoglio. E per ricevere un affettuoso abbraccio. Howie, assieme ad altre persone, si sono offerti a titolo gratuito, solo per portare un po’ di serenità. 

Le storie di Howie e dei ragazzi al Pittsburgh Pride Parade

Howie Dittman ha riportato solo alcune foto sul suo profilo Facebook. In particolare, in una foto ha raccontato la storia di un ragazzo e una ragazza, che hanno chiesto un abbraccio e gli hanno raccontato quello che avevano subito. 

Il ragazzo, 19 enne e primo ad essere andato in contro a Howie, ha spiegato che i suoi genitori non hanno accettato il coming out. E’ stato cacciato di casa e da quel momento non li ha più sentiti. L’abbraccio è stato lungo, intenso, durante il quale si è lasciato andare, piangendo tutte le sue lacrime.

Mi ha schiacciato con tutto quello che aveva. Ho sentito un po’ di quel dolore che porta con sé ogni minuto di ogni giorno. E’ stato abbandonato a causa di chi ama. E il 9 giugno 2019, partecipava a una celebrazione d’amore.

La ragazza, invece, non ha detto una parola. Il suo sguardo diceva già tutto. Howie ha letto nei suoi occhi il bisogno di un abbraccio, ed è quello che ha fatto. L’ha stretta forte, e quel gesto d’affetto valeva più di mille parole. 

Mi abbracciò con tutto quello che aveva. E io le abbracciai la schiena. Resistette così a lungo, sciogliendosi in me, e mi ringraziò all’infinito. E non riesco a smettere di pensare a lei. […] A chi va quando ha bisogno di consigli sull’amore, sul denaro o solo sulla vita? Chi condivide con lei vecchi ricordi? Come sono le sue vacanze? Quante volte spera per quella telefonata, con un amore incondizionato dall’altra parte? Non conosco la sua storia. Ma non sembra una grande perdita, se si suppone che ha perso coloro che dovrebbero amarla di più e per sempre.

Un semplice gesto, una dimostrazione di amore e affetto. 

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