Un “articolo dedica” quello del The Guardian per Raffaella Maria Roberta Pelloni, meglio conosciuto come Raffaella Carrà. “La pop-star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso“, così titola il quotidiano britannico. L’articolo sulla nostra Raffa è stato scritto in occasione del film “Explota Explota – My heart goes boom!“, diretto da Nacho Alvarez.
Si tratta di una commedia musicale che ha utilizzato le canzoni della Carrà come colonna sonora. La trama racconta di una ragazza che deve scontrarsi con una cultura maschilista per far avverare il suo sogno: entrare nel corpo di ballo di una nota trasmissione spagnola degli anni ’70.
La scossa di energia di Raffaella Carrà alla tv
Il The Guardian ripercorre la vita della Raffaella Nazionale, della “scossa di energia” che ha dato alla televisione italiana, andando anche contro la politica e la Chiesa, mostrando l’ombelico in prima serata, o con le sue canzoni scabrose (all’epoca), come “A far l’amore comincia tu” e il “Tuca Tuca”, scandalizzando la Rai conservatrice di quel tempo e il Vaticano.
Non traggo ispirazione da nessuno: parlo ai bambini, ai papà che guardano lo sport, alle mogli, quindi all’italiano che guarda la TV. Alle Famiglie.
Il caos del “Tuca Tuca”
Nel 1971 Raffaella fece discutere con il ballo del “Tuca Tuca”, eseguito assieme a Enzo Paolo Turchi a Canzonissima. Una scena osé, che la Rai vietó dopo solo alcune esibizioni. Due persone, un uomo e una donna, che si toccavano il corpo a vicenda non era assolutamente tollerabile per l’Italia degli anni ’70. Solo tre volte la Raffa ha potuto ballarla. E solo dopo l’intervento di Alberto Sordi, il ballo è stato ripristinato a Canzonissima, quando fu lo stesso attore a ballare con la Carrà.
Ma la giornalista del Guardian, Angelica Frey, colpisce nel segno:
Tuttavia, Raffaella Carrà non smette di frizzare. Indossava tute proto-glam con ritagli, mantelline, strass, piume e vita stretta, sormontate da un caschetto biondo che rende il look di Anna Wintour scialbo. Ma ciò che la distingue dalle altre persone era una combinazione di sex appeal e accessibilità. Ha insegnato alle donne che avere il libero arbitrio in camera da letto non era scandaloso, che va bene innamorarsi di un uomo gay e che non tutte le relazioni sono esattamente sane.
L’articolo poi riprende anche “A far l’amore comincia tu“, del 1976. Un messaggio per tutte le donne, per farsi valere nel sesso:
Un invito all’azione per le donne per far capire ai loro amanti cosa vogliono a letto.
Nominata dama dal Re spagnolo per essere “un’icona di libertà”.
In Spagna è stata un’icona amata e seguita per anni. Ancora adesso non c’è uno spagnolo che non conosca Raffaella Carrà. Non solo per la apertura, ma anche perché ha insegnato alle donne, di qualsiasi nazione, che non devono sottostare al marito. Che se vogliono fare sesso, possono farlo.
Raffaella e la comunità LGBT
Icona gay per eccellenza a livello internazionale, non serve nemmeno ricordare quanto abbia fatto per comunità LGBT, tanto da meritarsi il premio World Pride del 2017, a Madrid.
Raffaella Carrà per la comunità LGBT.
L’icona che ha svegliato l’Italia e l’Europa
Le canzoni di Raffaella Carrà oggi passerebbero rimarrebbero in classifica per un mese al massimo. Ma negli anni ’70 lei era l’unica che ha avuto la forza e il coraggio di farsi avanti, di rischiare. E la sua notorietà è la prova che le sue scelte sono state azzeccate.
© Riproduzione RiservataOggi, in mezzo a canzoni sessualmente esplicite come WAP o Side to Side, sollecitare il piacere del sesso sembra abbastanza semplice. Ma Raffaella è stata una pioniera che ha aiutato le persone a vivere vite più appaganti, usando ritmi a cui nessuno può resistere con il sangue nelle vene.