Nel Cristianesimo il corpo assume un valore incredibilmente potente: l’idea dell’Incarnazione rende la cultura cristiana particolarmente sensibile al corpo come scena di rappresentazione del sacro, di ascesi e trasformazione spirituale. Soprattutto la lunga tradizione dei santi e dei martiri, offre questa centralità della materia corporea, intesa come strumento di contatto col Divino.
Martiri, digiuni, estasi mistiche, sacrifici della propria vita: il Dio cristiano marchia la carne, penetra nella dimensione fisica della persona concretizzandosi in un insieme di segni e simboli che rendono il Cristianesimo una delle religioni più visive e potenti esteticamente, anche per l’occhio profano.
In questa dimensione suggestiva si colloca il lavoro fotografico di Elizabeth Harper, autrice di un blog fotografico che raccoglie le potenti foto del corpo apparentemente incorrotto di alcuni santi italiani, in particolare concentrandosi su quelli conservati nelle chiese di Roma.
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Ma che cazzo c’entra?