Un collettivo giovanissimo fondato da due ragazze queer di 27 e 29 anni ha annunciato l’arrivo della 3a edizione di un 1-day festival multidisciplinare che possa offrire uno spazio di visibilizzazione artistica indipendente alla comunità lgbtqia+ romana.
Dal desiderio di creare uno spazio safer per la community FLINTA (female, lesbian, intersex, non-binary, trans e asexual) e queer, SAFFFO si è evoluto in una realtà in grado di creare opportunità e di visibilizzare l’arte e l’espressione di artistə che vengono oppressə dal sistema etero-cis patriarcale bianco. Questa giornata è dedicata all’espressione libera, alla musica e alla condivisione. Le porte del MONK, struttura che ospita il festival SAFFFO, apriranno l’8 giugno 2024 dalle 16:00 fino alle 04:00 per accogliere un programma pieno.
La line-up proposta riflette la dualità latina e italiana delle fondatrici di Safffo, visibilizzando e dando priorità ad artistx della community flinta, queer, latinx e bipoc.
Safffo si pone come obiettivo quello di “creare nuovi linguaggi che sappiano andare oltre le convenzioni esistenti. Creare un linguaggio collettivo che possa fungere da ponte tra le individualità ci consentirebbe di superare i confini imposti dalle differenze sociali, culturali e generazionali. Questo linguaggio artistico non solo mira a connettere le persone, ma anche ad affrontare e a liberarci collettivamente da traumi che derivano dalle singole esperienze queer, trans, e gruppi marginalizzati“.
Partendo dal mercatino queer allestito con lo scopo di riunire giovan* artist* e piccoli brands, spaziando tra workshops, mostre fotografiche, performance, bands, tutto accompagnato da una fitta scaletta di DJ set. Tra i nomi più rilevanti troviamo: Blanco Teta (band punk transfemminista, Buenos Aires), Terrorista del Sabor (Colombia), Ivicore (DJ and founder of Popola UK), Kuntessa (Londra), Reina del Fomento (Roma), Playgirls From Caracas (Roma), Egeeno (Roma), Kunt Hug (Milano), Kobramulata (Brasile), e molte altre.
“L’intenzione è quella di rimuovere il superfluo; che siano le barriere sociali, il giudizio, i preconcetti, e perché no, i bigotti!”, hanno precisato Marta Massarelli e Lucy Bellotti, fondatrici di Safffo che sentivano la necessità di dover dare vita a uno spazio fisico ed emotivo di connessione artistica e umana in cui sentirsi al sicuro, in cui non dover costantemente lottare per giustificare se stess*. “Nell’ultimo anno abbiamo curato 20 eventi, spaziando da festival, a mostre, workshops, clubbing e performance, abbiamo collaborato con oltre 100 artistx locali e internazionali, tuttx identificatx nella community queer, trans, latin e/o bipoc“.
Qui il programma del Safffo Queer Fest(a).
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