Sensualità a Corte
Un’orgia visiva, il trionfo dell’eccesso, puro e selvaggio divertimento in chiave cine-pop. Saltburn conferma le qualità registiche e di scrittura di Fennell, qui meno rabbiosa e originale rispetto a Promising Young Woman ma ugualmente tagliente, ferocemente delirante. Dietro l’attrazione di Oliver per Felix la regista costruisce un universo che trasuda privilegi e incapacità nel vederli come tali, palesandoli in tutta la loro sconcertante evidenza e stupidità. La fluidità, nella ricerca di una propria identità sessuale, regna sovrana in Saltburn, mentre Oliver pasteggia con sangue mestruale e sperma, facendo scacco matto di volta in volta, contro chiunque osi sfidarlo o negarsi a lui. Impenitente, gustoso e imperfetto, Saltburn abbraccia sesso, potere e desiderio, cavalcando vizi e virtù di un’aristocrazia sempre più decadente e anacronistica. Tra le scene più chiacchierate impossibile non menzionare quanto avviene in bagno. Oliver (Barry Keoghan) spia Felix (Jacob Elordi) mentre quest’ultimo si masturba nella vasca da bagno. Una volta solo, Barry lecca il seme dell’amico, lo succhia dallo scarico, facendolo finalmente suo dopo mesi di attesa e desiderio.