Aveva promesso lo show, e lo show è arrivato. Nella serata di martedì 2 marzo 2021, Achille Lauro è tornato sul palco di Sanremo per il primo dei suoi quadri, esibizioni che mescolano musica, arti visive e performance art. Cinque quelli previsti per la settantunesima edizione del Festival della Canzone Italiana, con il primo dedicato allo scintillante ed eccessivo universo del glam rock.
Un collare di piume rosa, parrucca blu degradè, spallacci glitterati e zatteroni cromati. Achille Lauro ha omaggiato il mondo di Velvet Goldmine, di David Bowie e del Rocky Horror Picture Show con l’interpretazione del suo ultimo singolo, Solo noi. Come ogni medaglia, anche il rovescio: dopo i glitter, il sangue che scorre dagli occhi dopo le ultime note della canzone. Un pianto di dolore, immagine che fonde sacro e profano, Madonna e madonnine, fra cuori di Gesù e unghie appuntite.
Ecco la preghiera pronunciata al termine della performance, pubblicato in uno dei tre post pubblicati da Achille Lauro nel suo profilo Instagram:
Sono il Glam rock.
Sono un volto coperto dal trucco.
La lacrima che lo rovina.
Il velo di mistero sulla vita.
Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico.
Sessualmente tutto.
Genericamente niente.
Esagerazione, teatralità, disinibizione.
Lusso e decadenza.
Peccato e peccatore,
Grazia e benedizione.
Un brano che diventa nudità.
Sono gli artisti che si spogliano,
E lasciano che chiunque
Possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche.
Esistere è essere.
Essere è diritto di ognuno.
Dio benedica chi è.
Sanremo 2021, Achille Lauro celebra il glam rock all’Ariston
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