La serata delle cover – la quarta del Festival di Sanremo – è sempre una delle più attese, perché riesce a coniugare la nostalgia più pura a momenti di pura gioia e karaoke.
Di seguito qualche highlights:
Sweet Dreams – Annalisa con La Rappresentante di Lista e il coro Artemia
Sweet Dreams è un capolavoro. L’arrangiamento stasera ricorda un po’ anche “Another Brick in The Wall” dei Pink Floyd e la voce di Annalisa, perfetta, ben si amalgama a quella della Rappresentante di Lista. Finalmente, vola. L’importanza di cantare i pezzi giusti.
Scandalo/Meravigliosa creatura/Sei nell’anima – Rose Villain con Gianna Nannini
A Gianna Nannini vogliamo bene, parecchio, ma questa è un po’ un’occasione mancata. Stonato e fuori fuoco. Rose Villain, tra l’altro, al fianco di Nannini, si spegne. Gianna, però, a un certo punto cambia il testo di Scandalo e canta: Sono la luce e poi le tenebre/sono nata senza genere. Sempre iconica. Ci era mancata
Che sia benedetta/ Occidentali’s Karma – Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani
A Fiorella Mannoia va sempre la nostra stima inesausta. Stasera è divertita e divertente, tutta slacciata e ancheggiante. Liberissima. Certo che viene da chiedersi perché cantare Gabbani quando hai sempre cantato Fossati?
Sarà perché ti amo/Mamma Maria – Ricchi e Poveri con Paola & Chiara
Paola, Chiara, Angelo e Angela arrivano dal metaverso e ci regalano un sogno glitterato che speriamo non finisca mai. Pop allo stato puro, camp intergenerazionale. Ora vogliamo una tournée congiunta.
L’italiano – Ghali con Ratchopper
Commovente e coraggioso, Ghali omaggia Cutugno e ragiona sull’insensatezza di patrie e confini. Canta in arabo, poi dice: sono un italiano vero. Qualcuno si arrabbierà. Irresistibile.
Il cerchio della vita – Clara con Ivana Spagna
Non stiamo piangendo, ci è solo entrato un “Re Leone” nell’occhio. Nostalgia millennial at its finest.
Ragazzo mio – Loredana Bertè con Venerus
Nessunə avrebbe potuto cantare questo brano – uno dei più rock di Luigi Tenco – sul dialogo tra generazioni meglio di Loredana Bertè. Grintosa ma serena. Graffia e (si) accarezza. Venerus, che ha suonato con lei, poi, è uno tra i più bravi in circolazione. Un artista dal cuore visionario e poetico. La regina è sul trono.
La rondine – Angelina Mango con il Quartetto d’archi dell’orchestra di Roma
Angelina Mango a cuore nudo nella migliore interpretazione della serata. Con “La rondine” si è fermato tutto, è successa la magia. Stasera è nata un’artista. Incredibilmente brava. Questo è il tributo prezioso a un cantautore, Pino Mango, che abbiamo dimenticato troppo in fretta.
Medley salentino – Alessandra Amoroso con i Boomdabash
Non è molto chiaro quale sia il principio secondo il quale Alessandra Amoroso debba unire “Fallin’” di Alicia Keys ai Boomdabash, però lo fa. Ok. Confusa e felice (?).
Com’è profondo il mare – Mahmood con i Tenores di Bitti
Mahmood ha questo talento raro: riesce a portare nel suo mondo anche gli universi più lontani, senza snaturarli e soprattutto senza snaturarsi. Stasera, la versione di “Com’è profondo il mare” con i Tenores di Bitti porta il brano – capolavoro – in un’altra dimensione. Onirico, autentico.
Lamette – La Sad con Rettore
Per fortuna c’è Rettore ad accompagnare i La Sad, che, al loro debutto, riescono nell’ardua impresa si sembrare la caricatura di loro stessi. Lei è una mina vagante, punk nell’indole senza bisogno di sbraitarlo.
Lady Marmalade – Big Mama con La Niña, Gaia e Sissi
«Per tutte le donne, non abbiate paura e, se serve, denunciate»: “Lady Marmalade” si fa rap e partenopea. Un inno femminista. La canzone giusta all’ora giusta. They served.
E ora la classifica della serata, che vede trionfare Geolier:
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