Due mesi dopo la prima bocciatura, il senato accademico dell’Università La Sapienza ha approvato, su proposta di Prisma – Collettivo Lgbtqia+ Sapienza e di Link Sapienza, il doppio libretto per studenti e studentesse trans*.
Un regolamento all’avanguardia che darà la possibilità a chiunque, anche senza l’obbligatorietà di intraprendere il percorso di transizione, di poter usufruire del servizio. Il libretto è rivolto alle persone Trans che hanno già cambiato il loro aspetto, e consentirà loro di essere identificate con il nuovo nome durante l’appello o gli esami.
È stata però introdotta la necessità di una certificazione da parte dello studente o della studentessa, rilasciata da un generico ente competente. Su questo punto Prisma – Collettivo Lgbtqia+ Sapienza rilancia la battaglia: “vogliamo che sia la Sapienza a gestire tutto l’iter, implementando servizi già esistenti, che sarebbero gli unici a garantire veramente la privacy e la tutela della dignità delle persone trans*. Non servono diagnosi, non siamo malat*, si tratta solo di diritti e opportunità. Continueremo a lottare (anche da sol*, come è successo fino ad ora) e non ci fermeremo di certo. L’università deve essere davvero di tutte e tutti“.
“Dopo diversi anni di incontri, promossi da Gay Center, Azione Trans, e dalle associazioni di studenti – dichiarano Fabrizio Marrazzo, Portavoce Gay Center, e Richard Bourelly di Azione Trans – dove abbiamo richiesto di attuare, alla Università Sapienza di Roma, il libretto per le persone Trans, oggi tale proposta è stata approvata dal Senato Accademico. Finalmente la Sapienza di Roma è al passo con le altre 32 università in Italia, che avevano già approvato tale prassi. Ora chiediamo al Rettore che sia realmente operativo al più presto, come previsto dalla delibera di oggi, per consentire di usufruirne sin da subito agli studenti Trans della Sapienza ed in particolare per le nuove matricole.”
L’approvazione della Sapienza, maggiore ateneo d’Europa, è avvenuta dopo oltre 20 anni d’attesa, essendo tale libretto già disponibile in molti atenei italiani come Tor Vergata a Roma e nelle università di Catania, Torino, Milano, Padova, Verona, Bologna, Bari, Napoli, Urbino, Trento, Pavia, Siena e Caserta.
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