L’editore Bruno Gmunder da qualche anno ha iniziato a prendere decisamente sul serio il mondo del fumetto e dell’illustrazione gay, con particolare attenzione alle tematiche erotiche. Evidentemente questa scelta sta risultando vincente, visto che quest’anno ha già in programma almeno un nuovo fumetto gay al mese. Oltre a raccogliere in versione de luxe fumetti già usciti in varie parti del mondo, la Gmunder ha iniziato a ristampare fumetti storici ormai introvabili, non dimenticando di cercare nuovi talenti da proporre al grande pubblico.
E’ un po’ questo il caso di Jörg Meyer-Bothling , talentuoso grafico di Colonia, che dopo varie esperienze nel mondo della pubblicità si è
cimentato nel fumetto erotico a tema gay. Dopo alcune esperienze su varie riviste gay tedesche è stato portato all’attenzione mondiale attraverso l’antologia ‘Stripped’, con un breve fumetto ironico e surreale in cui un giovane e prestante attore cerca di ispirare un altrettanto giovane e aitante regista facendo sesso con lui. Lo stesso attore diventa protagonista di questo ‘Micki sighs in the desert’, un racconto di 80 pagine altrettanto ironico e surreale. Con un tratto spontaneo, arioso e colorato vengono narrate le disavventure dello stesso svampitissimo protagonista che, mentre partecipa alla Parigi-Dakar, si smarrisce con la sua jeep nel deserto del Sahara dopo aver partecipato a una festa (ha ancora indosso un paio di orecchie da Micky Mouse).
La sua macchina sbatte contro una palma e viene assalito dai predoni del deserto, che iniziano a chiamarlo Micki (per via delle orecchie che gli hanno visto addosso) e che lo vogliono vendere al
mercato degli schiavi, non prima di aver fatto sesso con lui. Uno in particolare se ne innamora e lo libera nottetempo, ma dopo un amplesso focoso la loro fuga è interrotta da una tempesta che li separa. Micki si ritrova poi alle prese con mercenari amanti delle corde (e con i loro ragazzi gelosi, ma molto disponibili), con miraggi assatanati ed estremamente reali e persino con regni sperduti abitati da maschi di colore superdotati. Nonostante tutto Micki inizia ad averne abbastanza di sceicchi con peni placcati in oro e harem lussuriosi, e fugge insieme al suo nuovo amico Karl, alla ricerca della strada che può ricondurlo alla civiltà. Nonostante si tratti di un fumetto leggero e deliziosamente frivolo, questo ‘Micki sighs in the desert’ spicca per almeno due motivi.
Il primo è il filo conduttore dell’avventura, che per quanto surreale, disimpegnato e inverosimile, è estremamente coerente e sembra ricalcare un racconto pulp degli anni 50 (trovata comune nei fumetti^ hard etero, ma non in quelli gay). In secondo luogo i personaggi e le situazioni sono estremamente solari e – anche quando hanno risvolti drammatici – propongono un’allegria, una luminosità e una spensieratezza che non si vedeva da tempo in questo genere di fumetti, e la cosa aquista valore aggiunto se si considera che l’autore non è più giovanissimo (è nato nel 1943). L’unico difetto, se così vogliamo definirlo, di questo lavoro è il fatto che l’autore fa parlare pochissimo i suoi personaggi, e questo limita un po’ il grande potenziale – anche erotico – della storia. Staremo a vedere se nei suoi prossimi fumetti Jörg Meyer-Bothling correggerà il tiro.
di Valeriano Elfodiluce
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