Maschio mio sei messo male. Mentre le donne sono sempre più libere e consapevoli della loro sessualità, il maschio italiano perde inesorabilmente i colpi. Problemi di impotenza, “deficit di mantenimento” e inibizioni di ogni tipo hanno trasformato il proverbiale latin lover in un adolescente inibito. Tanto che fra timori e tremori, un uomo su tre fra gli under 35 soffre di eiaculazione precoce. A sostenerlo, in un’intervista al mensile Class, in edicola in questi giorni, è il sessuologo Maurizio Bossi, secondo il quale i nuovi tabù maschili sono frutto della crescente ignoranza degli uomini italiani in fatto di sesso. Per imparare? Vanno bene anche i film hard: «Possono essere molto istruttivi» spiega il sessuologo.
Infatti, secondo Bossi per i maschi «i tabù si imparano in famiglia. Perchè mentre le mamme alle loro figlie qualcosa dicono, i padri ai loro figli parlano solo di calcio, di soldi e di carriera». Le nuove inibizioni nascono da qui. Il risultato? Tre milioni di italiani con problemi di impotenza, e il 30% degli under-35 con disturbi di eiaculazione precoce. Un panorama desolante, che secondo il sessuologo intervistato da Class ha un’unica spiegazione: «il primo motivo è che i maschi, e in particolare i giovani, sono totalmente ignoranti in materia sessuale».
Ma quali sono i nuovi tabù maschili? «Dimensionale, prestazionale e ginnico – spiega Maurizio Bossi – Il fatto è che le aspettative dei maschi oggi si basano su false mitologie e modelli irrealizzabili». Cosa che genera tutta una serie di paure e problemi. Primo dei quali è l’eiaculazione precoce, ma non solo: «gli altri veri problemi sono il deficit di mantenimento, il mito dell’anorgasmismo femminile, il terrore delle malattie trasmissibili sessualmente e dell’omosessualità». Tutti problemi che concorrono a minare la “tenuta” del maschio.
La soluzione? Prima di tutto, rendersi conto che «al piacere ci si educa: si deve imparare a conoscersi meglio, come hanno fatto le donne, che hanno più tempo per conoscere e conoscersi. Hanno più cultura». Insomma, solo educandosi al sesso il maschio potrà risollevare le sue quotazioni, oggi decisamente in ribasso. Tanto che secondo le ultime statistiche, sembra che in Italia si faccia l’amore appena 83 volte in un anno.
E in caso di bisogno, si può poi ricorrere all’aiuto della scienza e della medicina. Cosa alla quale gli italiani sembrano decisamente refrattari. Basti pensare che tra chi ha problemi di impotenza, appena un sesto ricorre a farmaci specifici. «Il fatto è che la medicina non si è occupata molto del sesso, se non per motivi ricreativi. La scienza – spiega Bossi – offre risposte farmacologiche a disagi che per la maggior parte sono di natura psicologica. Il punto resta sempre lo stesso: quello della consapevolezza». E in ogni caso, si può sempre ricorrere al classico strumento di studio “per soli uomini”: «il cinema a luci rosse? E perchè no? – conclude Bossi – Sganciato dai miti dimensionali e prestazionali, può essere istruttivo».
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