Quaranta persone identificate che occupavano 32 alloggi di 15 metri quadrati ciascuno in via Gradoli, a Roma, la strada diventata famosa trentadue anni fa per il ritrovamento del covo in cui le BR tennero prigioniero Aldo Moro e tornata sulle prime pagine dei giornali lo scorso anno durante il cosiddetto scandalo Marrazzo. In quella via, infatti, si trova anche l’appartamento della trans Natalì ripresa in un video con l’ex presidente della Regione Lazio.
Senza finestre e in condizioni disastrose, nessuno dei 32 appartamenti sgomberati questa mattina godeva delle caratteristiche che rendono una costruzione abitabile.
Per vivere in quei tuguri senza neanche finestre, le trans e i migranti a cui erano stati affittati in nero pagavano dai 400 ai 500 euro al mese. «Pagavo con un bonifico di 400 euro per vivere – dice una trans secondo La Stampa – ma da quando un anno fa è scoppiato lo scandalo Marrazzo sono costretta a pagare in contanti».
«E’ singolare che possano essere stati condonati come abitazioni. Secondo le indicazioni dell’amministrazione comunale proseguiremo una serie di controlli sui condoni rilasciati in passato ed effettueremo le verifiche anche su altri civici» ha spiegato il comandante dell’VIII Gruppo della polizia municipale Antonio Di Maggio. I locali oggetto dello sgombero di oggi si trovano in tre piani seminterrati e fino ad oltre vent’anni fa erano utilizzati come cantine dell’edificio sovrastante, di tre piani.
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