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USA – No, non è una frase di Gomorra. È l’alto pensiero del pastore e psicologo cristiano americano James Dobson (qui per leggerlo interamente), che è arrivato alla soluzione finale per il problema della Bathroom Law: sparare ai trans che fanno pipì nel bagno sbagliato.
Il ragionamento, se così si può definire, è semplice: “Ogni uomo sposato difenderebbe la propria donna nella privacy di un bagno pubblico. E cosa accadrebbe se un uomo vestito come una donna si infilasse nei cubicoli delle toilette per spiare tua moglie nei momenti privati o si abbassasse la zip per urinare di fronte alle tue figlie minorenni? Se fosse successo cento anni fa la risposta sarebbe stata una sola: sparare a vista. Cosa è successo agli uomini di oggi.. Dio ce ne scampi!”.
Il buon cristiano evidentemente confonde alcune cose perché i comportamenti descritti sono reati a prescindere da chi li commette, ancora oggi. Mentre la violenza verso i trans, che egli con questa dichiarazione sembra legittimare, viene accettata e addirittura incoraggiata. Un vero messaggio cristiano.
Il linguaggio di Dobson ricorda quello del secolo scorso, quando i ragazzi neri venivano impiccati solo per aver guardato le donne bianche. Per tacer del fatto che i predatori delle toilette sono tutti nemici inventati. È la polizia a dirlo nei suoi report (e anche Trump nelle interviste, leggete qui per approfondire): nelle toilette americane non c’è mai stato un solo caso di transessuale che abbia attaccato delle donne. La verità statistica dice infatti ben altroa: sono le persone trans ad essere più a rischio di aggressioni e violenze in spazi pubblici e questo pericolo sale notevolmente quando sono costrette a usare servizi igienici che non corrispondono alla loro vera identità sessuale.
Fonte: advocate.com
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