Era fine giugno, come tutti ricorderete, e mentre Milano si colorava di rainbow con centinaia di migliaia di partecipanti al Pride, Stella Manente, influencer, perdeva la testa sui social. A causa del traffico, infatti, rischiava di veder partire il proprio treno. Apriti cielo.
Io sto perdendo il treno in mezzo a questa massa di ignoranti, andate tutti a morire, perché non esiste più Hitler? Sarebbe dovuto esistere Hitler. Tu guarda che ammasso di gente ignorante che sta bloccando la strada. Io veramente vorrei capire la polizia dove caz*o è.
Parole che fecero il giro del web, scatenando indignazione. La Manente (che si giustificò dicendo di non sapere cosa fosse un Pride) venne ricoperta di insulti, a tal punto da presentare una querela contro ignoti. D’altronde a causa di quella folle esternazione l’influencer perse non solo contatti, ma anche contratti. Ebbene come riportato da LaRepubblica il pm Mauro Clerici ha oggi chiesto l’archiviazione del caso, perché “il comportamento della denunciante costituisce palesemente un fatto ingiusto perché invocare ad alta voce “ci vorrebbe Hitler, dov’è Hitler…” nel corso di una manifestazione quale il Gay pride significa evocare e giustificare le persecuzioni naziste contro gli omosessuali”.
Questo perché l’articolo 599 del codice penale parla chiarissimo. Non è punibile chi compie alcuni gesti dopo essere stato provocato.
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