Non è che non ci sia creatività, anzi. È solo che questa viene posizionata in una scala di valori che qui da noi, dove il lavoro del designer ancora si crogiola nel marchio romantico quanto idiota del ‘genio e sregolatezza’, è difficile da spiegare.
Se quel che affascina chi la moda la compra e chi di moda scrive è di solito la narrazione schizofrenica che sta dietro e non è misurabile, quella cosa che prende il nome di aura o genio o bla bla bla, quel che si propone e si vende qui sono abiti. Vestiti.
In un rapporto di onestà tra le parti che raramente si incontra nel fashion system.
Perché quel che c’è da dire del prodotto lo può dire tranquillamente il prodotto stesso. Nelle forme minime ma non minimali. Didascaliche. Chiariscono immediatamente come l’immagine e l’utilizzo combacino alla perfezione.
Nelle finiture e nei materiali, Made in Italy che non è bandiera ma terreno di coltura per questa nuova onda silenziosa ma forse potente, e chissà magari in grado di spazzare via in silenzio cariatidi attaccate alla poltrona e all’occhio di bue.
Mourir sur scène va bene, basta farlo. Che se c’è del nuovo che avanza lasciamolo avanzare.
E da Sunnei questo nuovo ricorda un equilibrio tipicamente nordico.
Funzionalità pulita e non pauperismo ostentato, s’intende. Come certe architetture o product design che stupiscono anche emozionalmente per la coerenza interna e il preciso dosaggio di pieni e vuoti.
Ci sono certo alcune incursioni nella contingenza e nella ‘moda’, quel denim chiaro taglio Levi’s con la t shirt bianca infilata dentro sembra un dazio necessario in questo 2016 (applauso però alla scritta La Solitudine in un cortocircuito dove Acne Studio incontra Laura Pausini).
Ma per il resto non esiste stagionalità, ogni pezzo è tautologia perfetta di se stesso e quindi fuori dal tempo. I pattern sono basici o completamente sghembi come questa sorta di tie and dye psichedelico maxi (buona fortuna).
La force tranquille di questo approccio si sta facendo largo erodendo a colpi di successi il vecchio carrozzone della moda milanese. Forza ragazzi, siamo con voi.
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