Un’intervista senza freni, a cuore aperto, malinconicamente sincera. Teo Teocoli è tornato in tv su Rai2 grazie a Belve al cospetto di Francesca Fagnani, parlando del proprio difficile rapporto con il padre violento e ‘fascista’, della difficoltà nel gestire il successo, del proprio complicato carattere, dei rapporti d’amicizia che si pensavano indistruttibili improvvisamente naufragati, vedi Adriano Celentano, del duplice flirt con Loredana Bertè e Mia Martini, del telefono che dall’oggi al domani non squilla più, con la televisione che ti rifiuta negandoti qualsiasi comparsata.
Poi la giornalista ha ricordato una vecchia intevista di Teocoli in cui l’attore confessava di non aver mai avuto esperienze omosessuali ma di averci pensato. E qui Teo ha fatto outing nei confronti di un’icona.
“Si pensano queste cose. A quell’epoca, negli anni ’60, c’erano dei travestiti che ti facevano perdere la testa. Quella più forte che ci ho pensato molto è stata Amanda Lear. L’ho conosciuta a 17 anni, era la musa di Salvador Dalì, la vedevo in casa di Salvador dove spesso andavo. E me la sarei fatta. Ma lei non mi guardava neanche di striscio”.
L’urban legend sull’identità di genere di Amanda prosegue da decenni, inizialmente alimentata dalla stessa Lear e con il tempo diventata ‘mito’. Ma mai, fino ad oggi, nessuno le aveva dato del ‘travestito’ in televisione, facendo riferimento ai suoi primi passi nel mondo dello spettacolo. Nel 2017 Simona Izzo e Patrizia De Blanck avevavo parlato di un suo passato al maschile. “Amanda Lear è nata uomo: si chiamava Peki D’Oslo”, disse la contessa a Domenica Live.
Nel dubbio l’iconica cantante, attrice, conduttrice, scrittrice, pittrice e modella, classe 1939, continua a recitare in teatro e a sfornare dischi, circondata da fascinosi giovani. Tutto il resto, da decenni ormai, è puro chiacchiericcio.
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