La sfilata di Thom Browne parlava della spiaggia. Questo spiega che tipo è Thom Browne. Non è tanto nella scelta di temi astrusi la sua peculiarità. Di spiaggia e di vita da spiaggia la moda parla da sempre. Spiaggia, per l’estate, groundbreaking. Se però Giorgio Armani si sarebbe speso in bermuda di lino e sahariane color sabbia, Browne organizza un circo Barnum in piena regola. E il mistero sta forse nel suo riuscire a rendere la cosa stupefacente pur essendo così pedissequo nei riferimenti da risultare infantile. La colonna sonora de Lo Squalo e i Beach Boys. Uno sguardo alla Tim Burton su tutto lo show, con uomini-pinguino spettrali che marciano in suit lisergici e drop crotch. Non manca niente. Le tavole da surf. I gabbiani. Non metaforici. Proprio teatrali, con le maschere e le giacche fatte di piume, come si farebbe in una recita scolastica del Flauto Magico con fondi illimitati. Ci sono anche i pappagalli, richiamo esotico. Ci sono i pantaloni salvati al morso dallo squalo. I costumi da bagno anni 30. Poi ci sono i fit di sempre, e quello che probabilmente so potrà vendere è quello che indossava proprio lui a fine sfilata, con la giacchetta un po’ mod che pare esserci cresciuto dentro. Come ci si diverte però in questa moda-pour-la-moda. Viva Thom.
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