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Tokyo 2020, tv russa deride Laurel Hubbard e insulta gli atleti LGBT: “Osceni, disgustosi e pervertiti”

Presentatori con parrucche per sfottere l’atleta neozelandese e commenti omotransfobici atroci. Sono le olimpiadi viste dalla tv russa.

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Lo sport russo è stato squalificato dal TAS fino al 16 dicembre del 2022 per violazioni al codice antidoping, ma i 330 atleti russi giunti a Tokyo hanno comunque trovato uno stratagemma, gareggiando alle Olimpiadi 2020 sotto la sigla del comitato olimpico nazionale – ROC – senza bandiere e inno, ma con le divise segnate dai colori bianco, rosso e blu, nello stesso ordine in cui sono rappresentati proprio sulla bandiera. Una ‘mandrakata’ che vede il Comitato Olimpico Russo (Cor) al sesto posto del medagliere, con 14 ori su 53 medaglie.

In patria la copertura televisiva russa delle Olimpiadi si è dimostrata schifosamente omotransfobica, con conduttori e ospiti che hanno vomitato parole e sketch a dir poco offensivi, pur di screditare gli olimpionici, definiti “pervertiti” e “abomini“. Secondo un rapporto della BBC, un presentatore ha persino indossato una parrucca per deridere Laurel Hubbard, sollevatrice di pesi del Team New Zealand nonché prima storica atleta transgender qualificatasi alle Olimpiadi.

Durante una trasmissione del 26 luglio, Rossiya 1 (l’equivalente russo di 60 minuti) ha visto la partecipazione di Alexei Zhuravlyov, membro del parlamento russo, deputato della Duma di Stato e presidente del partito politico nazionalista Rodina. Secondo quanto riferito, il politico si è detto “disgustato” dalle persone trans e gay in generale, attaccando proprio Hubbard.

“Siamo contrari a tutta questa oscenità e perversione, fortemente contrari”, ha detto Zhuravlyov indicando lo schermo di uno studio che mostrava Laurel, aggiungendo: “Siamo contrari a questo abominio!”. “Non credo che le persone transgender abbiano alcuna prospettiva in Russia, perché amano gli uomini, mentre gli uomini russi amano le donne“.

Altro canale e altre oscenità. Sulla Rai1 russa, il conduttore di Time Will Tell Anatoly Kuzichev ha indossato una parrucca nello show del 26 luglio, con l’obiettivo di deridere l’atleta neozelandese. Kuzichev ha chiamato le persone transgender “psicopatiche”.

Nella puntata del 20 luglio dello stesso programma, il membro del parlamento russo Pyotr Tolstoy del Partito Russia Unita ha sostenuto che il nuovo motto olimpico “Più veloce, più alto, più forte – Insieme” farebbe parte di una cospirazione occidentale per “impiantare la loro agenda di pari diritti, ulteriori diritti per LGBT, persone transgender e altri pervertiti nel movimento olimpico“.

Squalificati per doping per due anni da tutte le competizioni sportive internazionali, e hanno persino il coraggio di parlare.

 

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