Perché Torino è la capitale dei diritti LGBT

Ripercorriamo le tappe di una leadership politica: dalla prima protesta alla prima associazione al primo pride. Fino a qualche giorno fa quando una sentenza...

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6 min. di lettura

Torino non è solo stata la prima capitale d’Italia o la città dove sono nati il Vermouth, la moda, il cinema, l’automobile, il cioccolato, il salone del libro e che vanta il più grande museo egizio del mondo, dopo quello del Cairo. Torino è anche la capitale dei diritti civili lgbt e vediamo il perché.

1971 – L’INIZIO, IL FUORI! E LA STONEWALL ITALIANA
Tutto iniziò nel lontano 1971. Un gruppo di amici gay torinesi decise di promuovere un clamoroso sit-in a San Remo dove era in corso un congresso nazionale di psichiatri sulla sessuologia; era la prima volta in assoluto che un gruppo di gay si esponeva in modo così clamoroso e coraggioso incatenandosi addirittura davanti ai cancelli del centro congressi. Quell’azione storica, che si potrebbe definire la Stonewall italiana, è stato l’atto di nascita del Fuori! (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), il primo movimento gay italiano, con sede a Torino.

Con il primo movimento gay italiano nasce, sempre a Torino, anche la prima rivista gay ,  il “Fuori!”, distribuita in tutta Italia arrivando ad una distribuzione di 8.000 copie. Poco dopo nacque anche la prima rivista per lesbiche che si chiamava ‘Fuori Donna!’.

 Una manifestazione del FUORI! a Roma, anch’essa datata 1975, si riconosce, sulla sinistra, il leader del FUORI! Angelo Pezzana.
Una manifestazione del FUORI! a Roma, anch’essa datata 1975, si riconosce, sulla sinistra, il leader del FUORI! Angelo Pezzana.

I RADICALI E IL PRIMO GAY PRIDE
Sempre a Torino negli anni ‘70 vengono promosse iniziative che in nessun’altra città si erano mai viste,  nate grazie all’impegno e alla fantasia di tre storici esponenti del movimento gay: Angelo Pezzana, Enzo Cucco ed Enzo Francone. Grazie a loro si svolse la prima partita di pallone tra gay ed etero allo stadio con la partecipazione di migliaia di persone, si aprì la prima discoteca gay, il Fire, gestita da un’Associazione per autofinanziamento, furono organizzate azioni nonviolente a Mosca e Teheran da parte di Angelo Pezzana, il fondatore del Fuori ed Enzo Francone, entrambi torinesi, contro le politiche omofobe dei  regimi comunista e islamico di quei due paesi. Il tutto con il sostegno e l’aiuto del Partito Radicale, che a Torino era un tutt’uno con il Fuori. La federazione tra Partito Radicale e Fuori si formalizzò nel 1974.

Per la prima volta vengono candidati nelle liste del Partito Radicale esponenti omosessuali e, primo caso nella storia repubblicana, viene eletto deputato un omosessuale nelle liste del Partito Radicale, il torinese Angelo Pezzana, dimessosi poco dopo.

Nel 1978 si tiene il primo gay pride dentro un locale e nel 1979 il primo Pride di Piazza: a Torino, da Via Garibaldi ai Giardini Cavour con il primo incontro ufficiale di un’organizzazione gay con un  Sindaco, quello di Torino Diego Novelli.

Da quell’evento torinese partì anche la prima indagine statistica italiana su cosa pensavano gli italiani dell’omosessualità (Fabris-Demoskopea), e ancora la promozione con il Comune di Torino, 1980 e 1981, dei primi due Convegni pubblici in Italia su Omosessualità e Omofobia.

A Torino quando nacquero le prime radio private nel 1976/1977 nacque anche localmente Radio Radicale dove travestiti, transessuali, prostitute, gay, e tutta la varia umanità delle cosiddette ‘minoranze sessuali’, gestivano proprie trasmissioni radiofoniche. Nel 1977 nacque il primo ‘Manuale di autodifesa del Travestito’ a cura del Coordinamento Travestiti Radicali con sede a  Torino, Via Garibaldi, 13, la prima trasmissione radiofonica sulla liberazione sessuale, e così via. Sul piano radiofonico va ricordata la trasmissione l’Altro Martedì popolarissima trasmissione di Radio Popolare promossa e realizzata dal torinese Paolo Hutter, anche lui esponente storico del movimento gay, diventato anche il primo consigliere comunale gay dichiarato e poi Assessore alla cultura al Comune di Torino.

1978 IL PRIMO FESTIVAL
Nell’aprile del 1978 nasce a Torino, promosso dal Fuori! il primo Festival del cinema omosex (Cinema di Via Santa Giulia, con padrini Barbera, Casazza e Rondolino, ecc.).

Angelo Pezzana ed Enzo Cucco nel 1980 danno vita  alla  Fondazione Sandro Penna, prima in Italia avere tra i suoi  obiettivi “lo sviluppo di attività culturali per sostenere e diffondere ricerca, conoscenza e informazione sull’omosessualità maschile e femminile nei suoi vari aspetti: sociali, scientifici, letterari, cinematografici” e  “conservare, arricchire e mettere a disposizione di tutti gli ingenti fondi di archivio (la biblioteca, l’emeroteca, la videoteca) che nel corso degli anni il FUORI! e altri attivisti torinesi hanno creato”.

Sempre a Torino nasce nel 1980 presso il Gruppo Abele, dove faceva volontariato un giovanissimo Giovanni Dall’Orto,  il primo movimento di gay credenti Davide e Gionata (cattolici, valdesi, ebrei)  fondato da Ferruccio Castellano, su spinta di una lettera di un giovane, Ernesto, che scrisse una lettera a Specchio dei Tempi sulla sua condizione di omosessuale credente sofferente. Davide e Gionata  organizzava ogni anno con la chiesa valdese un incontro presso il centro internazionale di Agape  nella Val Pellice, dove si discuteva di fede e tematiche lgbt.  Ferruccio si è suicidato pochi anni dopo. Grazie al suo lavoro in tutta Italia sono poi nati gruppi locali di gay credenti ancora oggi  osteggiati dalla chiesa cattolica.

1982 IL CENTRO PER IL CAMBIO DI SESSO
E poi ancora, nel 1982, la  nascita a Torino presso l’Ospedale Mauriziano, primo in Italia, del centro di aiuto e sostegno per le persone transessuali, dove da allora è possibile fare l’intervento chirurgico di cambio sesso  gratuitamente. All’epoca le persone transessuali erano obbligate ad andare a Casablanca o in qualche clinica costosissima della Costa Azzurra. Torino divenne il principale punto di riferimento delle travestite e delle e dei transessuali anche per questo.

I CAMPEGGI
Sempre nel 1982 da Torino si organizzano, grazie a Felix Cossolo, all’epoca operaio della Fiat, attivista e coordinatore di Lambda, altra rivista militante lgbt distribuita nelle principali città, i primi campeggi gay nel sud Italia, e viene realizzato il numero ‘zero’ del mensile gay Babilonia, distribuito gratuitamente in tutta Italia, poi trasferitosi con il suo fondatore a Milano. Sempre a Torino, grazie a Felix, viene stampata la prima guida gay italiana con indicati tutti i luoghi di ritrovo del mondo gay di ogni città, parco, ecc.

Una foto di Felix Cossolo.
Una foto di Felix Cossolo.

Grazie a Ottavio Mai e Giovanni Minerba in quello stesso anno 1982 nella città subalpina nasce l’idea di una diversa e nuova rassegna del cinema Lgbt, divenuto negli anni successivi uno dei più importanti eventi su questo tema a livello europeo e mondiale. La rassegna parte come festival internazionale dal titolo “Da Sodoma a Holliwood” ovvero il “Torino Gay&Lesbian Film Festival”, appuntamento sostenuto sin dal 1986 dalla Provincia di Torino, dalla Regione Piemonte e da importanti enti nazionali e internazionali tra i quali il Museo Nazionale del Cinema, il British Council, il Goethe Institut,  il Colegio de Salamanca, il B.F.I., l’Ambasciata del Canada, il Ministero dello Spettacolo di Spagna, il Centre Culturel Français. Nel 1990 ottiene il riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo.

RETE READY
Sul piano istituzionale va ancora ricordato che presso il Comune di Torino esiste sin dal 2001 il più grande centro lgbt d’Europa che ha dato il battesimo alla Rete Ready (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere).

Ancora da ricordare i primi casi avvenuti a Torino, nel 2005 e nel 2007, di riconoscimento dello status di rifugiato politico a persone gay provenienti da paesi dove l’omosessualità viene punita con la condanna a morte o la galera. Il caso di Majhd, iraniano, è emblematico: riuscì a giungere in Italia clandestinamente e l’Associazione Radicale Certi Diritti lo fece arrivare a Torino garantendogli protezione grazie ad alcuni suoi iscritti perché si sapeva che avrebbe più facilmente ottenuto lo status di rifugiato visto il suo paese di provenienza. Quest’azione lo salvò da un destino drammatico.

GLI ANZIANI
E’ a Torino che un gruppo di volontari capitanato da Enzo Cucco che oggi si dedica  alle e anche quelle anziane: dal 2006 è nato Lambda, un’associazione che sta realizzando alcuni progetti per il sostegno alle persone anziane lgbt che necessitano di supporto e protezione di vario genere.

Il primato torinese si conferma fino ai giorni nostri: nel 2016, la partecipazione della nuova Sindaca grillina, Chiara Appendino, all’ultimo partecipatissimo Pride cittadino, al fianco dell’ex Sindaco della Città, Piero Fassino, con la banda dei Vigili Urbani della città che ha aperto la manifestazione con la musica dell’inno di tutti i Pride: Ymca dei Village People!  Presente ovviamente anche il nuovo Assessore della Giunta di Torino Marco Giusta, promotore e Presidente di Casa Arcobaleno, centro lgbt ricreativo e culturale della città.

Mentre scrivo, leggo sui media locali torinesi che la Corte d’Appello di Torino ha autorizzato due giorni fa una persona transessuale a cambiare nome da Carlo a Carla anche senza l’intervento chirurgico, così come da anni chiedono molte associazioni per i diritti delle persone transessuali e alcune proposte di legge depositate in Parlamento sin dal 2005.


LEGGI ANCHE: Storia del movimento LGBT italiano, anno per anno > >

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Giovanni Di Colere 2.8.16 - 19:23

Una città dalla antica tradizione liberale e laica

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