Un bimbo guarda alla finestra una Roma deserta, cupa, malinconica causa Covid-19, con i nonni che tristemente chiudono una pasticceria e tornano a casa. Prima di scoprire che la figlia ha ideato un sito ad hoc per consegnare dolci a domicilio, ridando loro speranza in un momento economicamente tanto difficile, lasciano una torta all’altro figlio, che ha un negozio accanto al loro.
“Ciao amore vai te“, si sente in sottofondo, ed è il fidanzato a chiedere al giovane una mano, mentre indossa la giacca e si affretta a chiudere, perché quella torta è per sua madre, ai quali entrambi i ragazzi dedicano un biglietto con sopra scritto “auguri mamma“. È un cortometraggio, più che un semplice spot, quello realizzato da Ferzan Ozpetek per Unicredit, ideato per raccontare quella che in parte è la vita reale ai tempi del Coronavirus, con storie quotidiane che si intrecciano in un’atmosfera fatta di sogni, emozioni e speranza. Il tutto con uno sguardo positivo verso il futuro, come si evince dal finale che guarda ad un soleggiato domani finalmente ‘normale’, fatto di abbracci, sorrisi, volti privi di mascherine e felici ‘assembramenti’.
Nel mezzo il regista de Le Fate Ignoranti ha immaginato la storia di una famiglia qualsiasi, fatta di nonni, figli, nipoti, mariti e fidanzati, guardando ad un inclusione totale e straordinariamente normale, priva di sottolineature particolari, che va ben oltre l’insensatezza di quel ‘tradizionale’ che troppo spesso viene ancora oggi impunemente abbinata al sostantivo femminile di cui sopra. Perché famiglia è dove c’è amore. Nè più, nè meno.
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