MASSACHUSETTS – Prosegue negli Stati Uniti la diatriba riguardante il diritto o meno al matrimonio per le coppie gay e lesbiche. Ieri l’Alta Corte dello stato ha reso nota la propria posizione consultiva alla richiesta dei legislatori che volevano sapere se il riconoscimento alle unioni civili avrebbe soddisfatto la Corte stessa, dopo di che lo scorso novembre aveva stabilito che le coppie composte da persone dello stesso sesso devono poter contrarre matrimonio al pari delle altre. Quella decisione era stata scritta in modo tale da lasciare aperta la possibilità del ricorso alla formula dell’unione civile. Ma la decisione di ieri non lascia dubbi: solo un pari diritto al matrimonio rispetterebbe i vincoli della Costituzione.
Nella nota diffusa dai giudici si legge: “La storia della nostra nazione ha dimostrato che separare è raramente, se mai, paritario. Non ci sono motivazioni razionali per le quali le leggi matrimoniali che regolano sugli assetti in comune possano discriminare verso un certo gruppo; non c’è giro di parole che possa eliminare la macchia. Il ricorrere all’atto sulle unioni civili avrebbe l’effetto di mantenere e incoraggiare la vergogna dell’esclusione che la Costituzione proibisce.” Mercoledì prossimo gli organi istituzionali competenti dovranno prendere in esame una modifica alla Costituzione appoggiata dal governatore repubblicano Mitt Romney e dal presidente Bush che specificherebbe il matrimonio come l’unione tra un uomo e una donna.
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