L’unica colpa dello splendido Rocketman, biopic su Elton John diretto da Dexter Fletcher, è quella di essere arrivato un anno dopo Bohemian Rhapsody, film fenomeno del 2018. Candidato a 3 Golden Globe, compreso quello per il miglior attore Taron Egerton, Rocketman non si nasconde dietro i lustrini del suo protagonista, come avvenuto con il film di Brian Singer, mostrando ampiamente l’omosessualità di un Elton che tra gli anni ’70 e ’80 abbracciava droghe e sesso senza alcun freno inibitore.
Ebbene secondo un’inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera, tra i produttori di Rocketman c’è addirittura il Vaticano, attraverso il Centurion Global Fund, fondo di investimento internazionale con sede a La Valletta, Malta. I capitali di quel fondo provengono per 2/3 dalla Segreteria di Stato Vaticana, che ha sborsato 1.1 milioni di dollari nello sviluppo del film sulla popstar britannica, riuscito ad incassare 195,179,299 dollari in tutto il mondo dopo esserne costati 40.
Rocketman, cosa da non dimenticare, è stato molto applaudito dalla comunità LGBT internazionale, in quanto primo film di uno studios a mostrare una scena di sesso gay tra i suoi protagonisti maschili: Taron Egerton (nei panni di John) e Richard Madden (che interpretava il suo manager, John Reid). Altri investimenti del Centurion Global Fund includono 4.3 milioni di dollari per Men in Black: International, tentativo fallito di reboot con Tessa Thompson e Chris Hemsworth, e una quota su Italia Independent, società di Lapo Elkann che produce occhiali.
Dinanzi ad una Chiesa cattolica che pubblicamente continua a considerare l’omosessualità come un peccato, c’è quindi un Vaticano che aiuta a produrre film a tematica LGBT, sognando (e ottenendo) lauti ricavi.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.