C’è un problema politico per il presidente della commissione Affari Costituzionali, il senatore Vizzini, che gli ha fatto decidere di asciare il Pdl per il Psi. La questione, per Vizzini è che "il Pdl, su temi come il testamento biologico e l’omofobia, è diventato un partito confessionale". Sul piano della tutela dei diritti, il compito dei socialisti è "difendere la laicità dello Stato. Accanto alla laicità guardiamo alla giustizia sociale dicendo che in un situazione drammatica come quella italiana non si può pensare di occuparsi esclusivamente del deficit senza aggredire contemporaneamente la mole del debito pubblico e bisogna una volta per tutte smettere di tartassare i soliti noti coinvolgendo le grandi ricchezze".
Riguardo alla sua nuova avventura politica, Vizzini ha concluso: "vado a lavorare con grande impegno e suppongo con grande fatica, nel Psi con i suoi grandi valori e i suoi pochi elettori in una avventura piena di incertezze e priva di paracadute. Lo faccio con grande gioia e con la voglia di coinvolgere le giovani generazioni come avviene nel resto d’Europa".
Non è la prima volta che Vizzini esprime il suo disagio per le posizioni del centrodestra berlusconiano nei confronti dei temi come l’omofobia e il testamento biologico. Appena un mese fa definì il Pdl una "riedizione involuta della DC". "Non è possibile approvare una legge sull’omofobia – ebbe anche modo di dire -. Coloro che dissentono dalla linea del partito sono destinati all’emarginazione". Oggi la decisione di lasciare il partito per il Psi
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