Poco più di due settimane fa, quando il Coronavirus aveva già travolto l’Italia, a Miami è andato in scena il Winter Party, tre giorni di feste LGBT con migliaia di partecipanti. Passate tre settimane, almeno tre casi accertati di Covid-19 sono stati riscontrati tra i presenti al festone, con uno di questi, il 25enne David Anzarouth, che ne ha parlato con toni drammatici.
Dipendente di una banca a Toronto, David ha raccontato quanto accaduto alla CBC News, sottolineando di aver clamorosamente sottovalutato l’allarme in arrivo dalla Cina e dall’Italia.
Era decisamente nei pensieri di tutti ma … in quel momento abbiamo pensato, “non perdiamo tutti questi soldi”. Io stesso avevo bisogno di una vacanza, quindi mi sono detto “Andiamo”.
Anzarouth ha ballato spalla a spalla con migliaia di sconosciuti in arrivo da tutto il mondo. Sulla carta, la festa perfetta per far esplodere il Coronavirus in Florida (e non solo). David si è divertito, e molto, ma una volta a casa si è sentito male. Salito sull’aereo di ritorno, l’11 marzo, si è sentito chiedere solamente se avesse viaggiato in Cina o in Italia, recentemente. Il 12 marzo ha avuto il tracollo fisico.
Nel momento in cui mi sono svegliato, mi sono ritrovato inzuppato in una pozza di sudore. Stavo tremando. Avevo così tanto freddo. Mi batteva la testa. Era qualcosa che non avevo mai provato prima. È stato il dolore più incredibile che abbia mai provato.
David ha rivelato di non essere riuscito ad alzarsi e a mangiare per due giorni e due notti, faticando anche a dormire. Domenica 15 marzo ha ricevuto una e-mail dal presidente della task force nazionale LGBTQ Rea Carey, che informava le persone che avevano partecipato al Winter Party che un partecipante era stato trovato positivo. Si trattava di un medico di Boston, che ha condiviso a Miami una casa con altri cinque partecipanti al festival: anche a tre di loro è stato ufficialmente diagnosticata la malattia, mentre gli altri due hanno avuti sintomi simili ma sono risultati negativi.
“A quel punto ho pensato: “Devo fare qualcosa adesso”, ha continuato Anzarouth, che è così corso al pronto soccorso. Ed è qui che l’hanno trovato positivo. “Ma non c’è nessuno da incolpare. Capisco che sono andato in un posto dove ho messo a rischio la mia salute”. “Questo è un qualcosa che influenzerà tutti noi. Questo è un qualcosa che richiederà tempo”.
David, fortunatamente tornato in salute, si è augurato che la sua storia possa far capire alle persone quanto il Coronavirus vada preso seriamente. E non alla leggera, perché NO, non è una semplice influenza.
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incoscienti. proprio come ai tempi dell'hiv. x questo dico che chi si infetta oggidi hiv e coronavirus, se lo va a cercare.