Noi, gay di provincia, a cavallo tra due mondi

Noi, gay di provincia, a cavallo tra due mondi - giovani gay base - Gay.it Blog

londra-notteEssere gay non è semplice in generale. Ancora oggi nonostante tutto ci sono persone, e sono molte, che non vedono di buon occhio gli omosessuali; chi per un motivo chi per un altro tutti gli etero bene o male hanno delle riserve nei nostri confronti. E se nelle grandi città questa insofferenza viene velata per quanto possibile, figuriamoci in provincia, nelle piccole città o pseudo tali. E con piccole città intendo anche quei centri che agli occhi di chi ci vive appaiono grandi: io vivevo in una città che a me pareva una metropoli, il viale principale sembrava sconfinato, ma è bastato andare a Milano o a Londra per vedere una vera metropoli.

Lesbians-holding-hands-mediumIo, qui dove vivo come “gay di provincia”, mi stupisco ancora di vedere un ragazzo effeminato o di scoprire che una è lesbica, sono gay ed anche se non mi fa strano vedere due uomini baciarsi su YouTube, tuttavia se vedo due ragazze a mano insieme in centro rimango a bocca aperta. Non credo però sia come alcuni dicono “omofobia interiorizzata” o stranezze simili, io credo semplicemente di essere al confine tra due mondi: uno più esteso, senza orizzonti, un mondo dominato dalla modernità e dall’apertura verso tutto ciò che è diverso, ma legato inevitabilmente ad un altro mondo, quello in cui sono cresciuto, una roccaforte in cui tradizioni e falsi miti determinano ancora la mentalità delle persone. Sono un nativo digitale e ho come valore aggiunto l’età, la mia visione della realtà è molto più ampia di quanto non sia quella dei miei genitori: io vedo come assolutamente normale Scialpi baciare in suo fidanzato ma mi rendo conto che per molte altre persone l’intimità gay sia ancora un tabù, anche se confinato ad una pagina di giornale. Molti pensano che la tecnologia non ci abbia davvero permesso di aprirci al resto del mondo e forse in parte è vero, ma certamente con internet e con la nuova informazione abbiamo oggi la possibilità di vedere i grandi pride di New York, di sapere che non siamo noi unici gay della terra isolati nel nostro paesino in cui nessuno ci comprende, basta andare su Google e migliaia di nostri”simili” ci fanno capire la nostra banale normalità.

gay-simpsonsQuando io ho capito di essere gay mi disperavo al pensiero di essere l’unico diverso, l’unico che non poteva parlare di relazioni e coppia con i genitori, l’unico a non poter essere sereno, ma crescendo ho incontrato molte altre persone come me e ho capito che la parola gay ha un significato ed un peso solamente nella mia personale realtà. Le persone davvero aperte mentalmente non si curano affatto della sessualità altrui e se pensiamo che in provincia la parola gay non viene quasi mai usata, allora teoricamente i piccoli paesini dovrebbero essere considerati non dei covi di retrogradi ma anzi i centri più all’avanguardia in cui chi sei, in fondo, non interessa. A voi sta ora l’interpretazione positiva o negativa di questo “non interessa” …

Nel frattempo se siete dei ragazzi gay di provincia (ma non solo) scrivetemi! Sulla mia pagina Facebook risponderò ai messaggi di chi tra voi vorrà raccontarmi la sua esperienza di gay in una piccola città e magari sarà un’occasione per scambiarsi qualche divertente aneddoto sulla vicina chiacchierona o sulla parrucchiera che sapendo tutto sapeva anche della vostra omosessualità prima che voi lo capiste.

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