È il suo 36esimo premio, dopo una stagione che l’ha visto accaparrarsi il Grand Prix, il Fipresci e la Queer Palm al Festival di Cannes e ben sei César tra cui quello supremo per il miglior film.
Il capolavoro del regista francese Robin Campillo, 120 Battiti al Minuto, si aggiudica anche il primo premio alla terza edizione de L’Aquila lgbt film festival diretto da Marcello Di Giacomo, in una competizione che lo vedeva a fianco dei titoli queer più interessanti degli ultimi due anni, da Tom of Finland a King Cobra. Anche il pubblico ha scelto il capolavoro di Campillo, attribuendo anche una menzione speciale (è arrivato secondo nel conteggio dei voti) alla commedia italiana L’Estate Addosso di Gabriele Muccino.
La giuria composta da Annalisa De Simone, Giuseppe Fantasia e dal sottoscritto ha scelto 120 BPM “per la vitalità, per la capacità di rappresentare la malattia come sfida collettiva, per il montaggio ispirato”. Tra i cortometraggi ha prevalso l’italiano Loris sta bene di Simone Bozzelli su un ragazzo che convive con l’amorevole zia “per aver raccontato, con tocco leggero e rigoroso, la solitudine di un personaggio controverso, senza assecondare la tentazione di ridurre a sintesi, ma al contrario conducendo lo spettatore nel flusso di una sospensione narrativa che ha il merito di riflettere la complessità del reale, i contrasti interiori del protagonista e gli azzardi che sempre sottendono a un’esistenza”.
Sono arrivati in finale il brasiliano Xavier di Riky Mastro, classificatosi secondo, e il messicano The Tiger’s Fight di Denisse Quintero (terzo).
La cerimonia di premiazione si è svolta nell’elegante Palazzetto dei Nobili, gioiello barocco nel cuore storico della città, ed è stata preceduta da un dibattito sul cinema lgbt e dalla premiazione del concorso letterario Amarcanta.
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