Il 1 aprile del 2001 i Paesi Bassi divennero il primo Paese al mondo a celebrare un matrimonio egualitario. Quello storico giorno Job Cohen, l’allora sindaco di Amsterdam, sposò quattro coppie composte da persone dello stesso sesso. Sei uomini e due donne. La legge sul matrimonio egualitario era stata approvata nel dicembre 2000, con 109 voti favorevoli e 33 contrari.
“È un privilegio per me essere il primo a felicitarsi con voi”, disse all’epoca il sindaco di Amsterdam. “Spero che ora molte coppie di omosessuali vorranno seguire il nostro esempio”, dissero i novelli sposi. Da quel 1 aprile 2001 ad oggi, il matrimonio ugualitario è diventato legale in altri 28 Paesi del mondo: Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, parte del Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti d’America, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Taiwan e Uruguay.
E in Italia? 5 anni fa veniva approvata la tanto discussa e combattuta legge sulle unioni civili, che vide la stepchild adoption sacrificata sull’altare della maggioranza di governo, mentre da oltre un anno si combatte per quella legge contro l’omotransfobia che la stragrande maggioranza dei Paesi occidentali ha da tempo approvato. Qui siamo al settimo tentativo in quasi 30 anni. Di matrimonio egualitario, oramai, non ne parla più nessuno. Non tra i “palazzi del potere”, dove sono tutti evidentemente convinti di averci già fatto un favore con le unioni civili. Quelle stesse unioni civili che se approvate avrebbero dovuto condurre l’intero Paese verso chissà quale cataclisma biblico. Questo dicevano all’epoca i suoi oppositori. Eppure 5 anni dopo siamo ancora qui, così come i Paesi Bassi, 20 anni or sono travolti da una tempesta di polemiche per quella epocale svolta di uguaglianza, di diritti finalmente condivisi, di amore degnamente celebrato, senza distinzione alcuna.
Quando toccherà anche all’Italia?
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Via dall'Italia il Vaticano, e tutto si sistema!
Mi permetto fare una piccola precisazione per la Confederazione Elvetica , nella quale risiedo : il Parlamento - in tutti i due rami - ha approvato il matrimonio egualitario , ma per potere entrare in vigore si dovrà attendere , entro il 10 aprile , la raccolta di 50.000 firme per indire il Referendum popolare che accetti o meno la legge . Purtroppo i partiti di destra facenti capo alla chiesa si attaccano al fatto che , per evitare problemi , una legge sottoposta a Referendum popolare non entra in vigore per ovvie ragioni .Qui la democrazia diretta bypassa il Parlamento.
Molto spesso si associano paesi come l'Olanda,Amsterdam in questo caso,al fatto che siano troppo "liberi,aperti e libertini", un ovvietà da un certo punto di vista dove c'è droga prostituzione ed è tutto legale senza regole(in teoria spiccia).Allo stesso tempo sono i paesi in cui la realtà è cruda,e la persone imparano ad essere piu' flessibili e a cercare il buono nel "marcio",poi apripista per altre generazioni e stati.Se l'Olanda fosse stato il "centro" del potere Eclesiastico quel margine di speranza che abbiamo oggi non l'avremmo nemmeno sfiorato,come qui in Italia.