La Convention repubblicana a Cleveland ha portato all’investitura formale di Donald Trump. Ha raccolto il voto di 1.725 delegati, superando l’asticella della maggioranza, fissato a 1.237 che all’inizio della campagna sembrava molto difficile da raggiungere. Trump, comparso solo in video, ha naturalmente accettato “con entusiasmo” e giovedì terrà il discorso finale.
Questo ciò che si è compiuto sul palco ma tutt’intorno, andando a curiosare, ci si poteva imbattere nel notevole merchandising dei sostenitori di Trump. I gadget della campagna di Donald Trump sono infatti uno degli elementi più efficaci a restituire il registro violento e sessista con cui il confronto politico è stato impostato dal candidato repubblicano e dal suo staff.
Le spille elettorali, da sempre una grande passione americana, quest’anno sono spille con insulti molto volgari. Gli stessi slogano si ritrovano anche su magliette e tazze. Slogan come Life is a bitch, don’t vote for one (La vita è una cagna, non votatene un’altra), oppure Hillary sucks but don’t as Monica (Hillary fa schifo/succhia ma non come Monica), o ancora Even Bill does not – do me (Neanche Bill mi scopa – votatemi).
Il più elaborato e sfacciato chiama in causa uno dei simboli pop per eccellenza degli Stati uniti: KFC Hillary Special, 2 fat thighs, 2 small breasts…left wing (Hillary, 2 grosse cosce, 2 tette piccole…un’ala di sinistra).
Non meraviglia allora ricordarsi che sette elettrici americane su dieci, secondo un recente sondaggio, non stimano Donald Trump.
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