Anche Grindr scende in campo per aiutare la comunità LGBT in Cecenia.
Su tutti i profili della nota app di incontri da poche ore è attiva una raccolta fondi con petizione annessa. Attivo anche un numero verde per aiutare i membri della comunità LGBT in difficoltà, compresi gli attivisti delle associazioni che lavorano per consentire a più persone possibili di fuggire dai campi di prigionia.
Ricordiamo che molti degli omosessuali arrestati, imprigionati e torturati sono stati adescati proprio tramite Grindr, ricorrendo a profili fake e falsi appuntamenti-trappole ad hoc. Sin dai giorni dello scoop lanciato dal magazine russo Novaya Gazeta, Grindr ha aggiornato quasi quotidianamente gli utenti della Cecenia su quanto stava succedendo nei dintorni (allegando link diretti ad articoli di giornali e testimonianze) e ha collaborato a stretto contatto con il Russian LGBT Network (che si batte dall’aprile 2006 per tutelare la comunità LGBT russa) per diffondere il numero di emergenza e gli indirizzi mail necessari.
Il direttore di Grindr for Equality, Jack Harrison-Quintana, ha dichiarato negli scorsi giorni: “Siamo davvero costernati per le atrocità che stanno interessando la Cecenia e stiamo lavorando per mettere le persone al corrente dei pericoli che corrono. Combattiamo e combatteremo per denunciare le violenze perpetrate ai danni della comunità LGBT, ma abbiamo bisogno anche dell’aiuto di tutti”.
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