Qualche giorno fa la senatrice di Idea Eugenia Roccella è tornata a parlare dell’argomento che più le sta a cuore: la comunità LGBT. Lo ha fatto promuovendo una nuova pagina Facebook, NO Gender Day: l’idea è quella di dedicare una giornata all’anno a questo tema, diffondendo quotidianamente – nel frattempo – materiale informativo e facendo da collante tra le diverse iniziative del territorio.
Nel post di presentazione scrive: “Cari amici, l’idea nasce perché il tentativo di eliminare la differenza sessuale è entrato ormai nella nostra quotidianità e investe tutti. Penso che la legge sulle unioni civili, approvata dal governo Renzi, sia il grimaldello per la progressiva distruzione della famiglia, della genitorialità e dell’identità sessuale definita”. Leggiamo ancora: “Le unioni civili, come prevedibile, sono un flop. Servono però alla sinistra per far passare una visione dell’uomo e un modello antropologico che rifiutiamo”.
Cari amici,
è nata da poco la pagina Facebook “NO Gender Day”, (qui https://www.facebook.com/nogenderday/?fref=ts). L’…
Pubblicato da Eugenia Roccella su Martedì 9 maggio 2017
Pochi giorni dopo, invece, ha ricordato il primo Family Day a Roma, datato 12 maggio 2007.
12 maggio 2007, una data che vale la pena di ricordare: in una Piazza San Giovanni stracolma di gente meravigliosa, di famiglie con nonni, bambini, parenti al seguito, si svolgeva il primo Family day. Manifestavamo contro i “Dico”, le unioni civili che portavano il marchio del governo Prodi, e contro cui la Cei dell’epoca aveva alzato le barricate. Barricate pacifiche e dialogiche, naturalmente: su quel palco io e Savino Pezzotta (i portavoce dell’evento) raccontavamo le nostre ragioni, spiegando che il popolo riunito davanti alla basilica, in una giornata calda e assolata, non era “contro” nessuno, ma non poteva accettare che la famiglia, già pericolosamente in crisi in tutta Europa, subisse l’ennesimo colpo invece di essere sostenuta e aiutata.
Oggi ricorre l’anniversario di quella straordinaria giornata: sono passati dieci anni, e il governo Renzi ha fatto quello che i cattolici dieci anni fa, quando nella politica italiana erano presenti e influenti, avevano impedito. La sinistra lo ha fatto grazie a un margine dello 0,4% di voti, che ha attribuito al Pd una maggioranza parlamentare consistente, che non rispecchia però la maggioranza degli italiani; e grazie a una serie di forzature nell’iter della proposta di legge, dai vari emendamenti “canguro” all’azzeramento delle discussioni in commissione, fino al doppio voto di fiducia. Ma noi non smetteremo di lottare, nella speranza che prima o poi tutti si rendano conto di cosa davvero comporta la rivoluzione antropologica, e nella certezza che “non praevalebunt”.Pubblicato da Eugenia Roccella su Venerdì 12 maggio 2017
Figlia di uno dei fondatori del Partito Radicale, Franco Roccella, Eugenia entra ad appena 18 anni nel Movimento di Liberazione della Donna, diventandone presto la leader. Si fa portavoce di battaglie in favore dei diritti della donna, tra cui l’aborto, la modifica del diritto di famiglia e le pari opportunità.
Torna, dopo vent’anni di assenza dalla scena politica, come editorialista di Avvenire, Il Foglio, Il Giornale, come sottosegretario al Ministero della Salute durante il governo Berlusconi e ritratta le idee promosse in giovane età, scagliandosi a più riprese anche contro l’aborto.
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Linda Lovelace, l'attrice di "gola profonda", quando sul set non la chiamavano più nemmeno per scoparci - nel senso proprio di passare con scopa stracci varechina - si è redenta e ha passato i suoi ultimi anni comparendo, dietro paghetta, nelle manifestazioni delle leghe anti-porno. Eugenia Roccella, dopo una gioventù diciamo briosa non meno di quella della Lovelace, a cui somiglia perfino in viso, si redime con queste boiate. La menopausa fa di questi miracoli. Stesso percorso per Lucetta Scaraffia, anche lei proveniente dalle allegre botteghe veterofemministe degli anni '70, e che tempo fa ha tentato perfino una penosa apologia del vescovo Fiordelli (quello che durante un'omelia definì "pubblici concubini" due ragazzi di Prato che avevano osatosi sposarsi civilmente).
Questa è la classica donnaccia frigida, frustrata e bigotta che non scopa da decenni. Mi fa pena, poverina. Che vita triste deve condurre per trascorrere il suo tempo a ficcare il naso in quella degli altri.
Hanno imparato una parola e dall'alto della loro ignoranza la ripetono a pappagallo "antropologico". È solo l'ennesima esponente di una classe politica ignorante sgrammaticata autoreferenziale e che non ha mai lavorato un giorno in vita sua.
Chi sarebbe costei, la figlia di Adinolfi ?
Mi piace l'idea di una simile aberrante parentela. Pensa se i due andassero a letto, credo che sarebbe una di quelle scene comiche strappalacrime da tenersi la pancia dal ridere, quasi rischiare di soffocarsi: Riesci ad immaginarli entrambi orribilmente nudi, cosa da vomitare per un intero giorno per poi farsi ricoverare nel reparto di gastrologia per gravi dall'orrenda visione delle loro squallida e inestetica nudità?