Il suo nome è Tashi Choden Chombal ed è stata appena eletta Miss Bhutan 2022. La giovane modella, di soli 23 anni, rappresenterà così il Paese asiatico nel concorso di Miss Universo e la sua partecipazione è già diventata un forte segnale per la comunità LGBTQ+ bhutanese. Tashi ha infatti fatto coming out lo scorso anno, dichiarandosi apertamente lesbica.
Il concorso per diventare Miss Bhutan si tiene sporadicamente e in questa terza edizione – la prima nel 2008 e la seconda nel 2010 – ha segnato una notevole apertura, un segno dei tempi che hanno recentemente portato lo Stato ad occuparsi della tematica queer.
«Vincere questo concorso è una piattaforma legittima in cui posso difendere le questioni sociali e parlare con le giovani donne e cercare di responsabilizzarle, di farle credere di più in sé stesse»
Tashi Choden è nata nel Nagaland per poi trasferirsi nella regione di Shaa all’età di tre anni. La sua vita è stata segnata da due grandi perdite, quelle dei genitori, quando aveva 4 e 14 anni ed è poi cresciuta con la zia e la nonna materna. Forse anche per questo il lavoro che ha fatto su sé stessa è stato così solitario e lungo: abituata a vivere in un ambiente molto conservatore, Tashi ha pensato inizialmente di essere bisessuale, per poi iniziare un difficile percorso di introspezione che l’ha portata a capire che «in realtà sono una donna a mio agio nel mio corpo e attratta dalle altre donne».
Il coming out ufficiale avviene nel 2021, durante l’International Pride Day del 2 giugno. Nonostante da tempo avesse accettato la sua sessualità, aprirsi con la zia e la nonna era tutto un altro discorso. E infatti all’inizio le reazioni furono molto forti e in un primo momento, non venne accettata. «Dopo un po’, hanno iniziato ad accettare la cosa. E ne sono molto grata perché molte persone non sono così fortunate».
Non è un caso che Tashi abbia aspettato così tanto per fare coming out: fino allo scorso anno, in Bhutan l’omosessualità era ancora illegale e punibile fino a un anno di reclusione. La proposta di legge per depenalizzarla venne presentata nel 2019, anche se in realtà da tempo non si registravano condanne per questo reato.
Il Bhutan è nel suo complesso una questione molto particolare, e piena di contraddizioni per quanto riguarda le tematiche LGBTQ+. Poco o niente si sa della vita della comunità nel Paese, tradizionalmente conosciuto per essere poco liberale e molto conservatore, ed è difficile anche comprendere come l’omosessualità sia tenuta in considerazione. Di certo per gran parte della popolazione è un argomento decisamente tabù ma, nonostante essere gay fosse ritenuto illegale fino a poco tempo fa, il confine tra eterosessualità e omosessualità è molto labile, in quanto la cultura buthanese non condivide la classica visione occidentale. In molteplici occasioni si è parlato addirittura di una società apertamente bisessuale.
La depenalizzazione dell’omosessualità è, per ora, l’unico traguardo raggiunto a livello legislativo. In Bhutan non sono ancora riconosciuti i matrimoni tra persone dello stesso così come le adozioni, le persone LGBTQ+ non possono donare il sangue e quelle transgender non possono cambiare legalmente il proprio genere. Infine, non esiste ancora una legge anti-discriminazione. A livello mediatico, però, la questione queer sembra interessare a tutti, come dimostrano alcuni articoli dei principali giornali del Paese che, parlando di tematiche legate alla comunità e di terzo sesso, sono diventati tra i più letti in assoluto.
Come abbiamo detto, uno Stato pieno di contraddizioni. Ma, nonostante la bandiera arcobaleno non sventoli ancora del tutto apertamente, la vittoria di Tashi Choden è sicuramente un segnale che le cose stanno cambiando. La giovane è già consapevole che il titolo porta con sé anche un’enorme responsabilità, che è pronta ad assumersi.
«Essere apertamente omosessuale ed essere Miss Bhutan mi permette di beneficiare di un palco supplementare perché non parlo più soltanto a nome della comunità bhutanese ma a nome delle minoranze in un contesto come quello del concorso di Miss Universo. Posso essere la loro voce».
In un momento in cui la comunità LGBTQ+ bhutanese sta facendo sentire sempre di più la propria voce, chiedendo gli spazi che le spettano di diritto, arriva anche chi quella voce la può portare fuori dai confini nazionali. Un passo alla volta, anche il Bhutan si aggiunge ai Paesi asiatici che stanno andando incontro alla comunità e avere una Miss Bhutan lesbica diretta verso Miss Universo è un traguardo a cui siamo felici di assistere.
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